Il 25 ottobre è una data che rimane scolpita nella storia del ciclismo. Il 25 ottobre 1972 Eddy Merckx è diventato primatista dell’ora a Città del Messico. Oggi è il 25 ottobre 2023, sono passati 51 anni dal primato di Eddy al velodromo Augustin Melgar. Nei 60 minuti il “Cannibale” ha percorso 49,432 chilometri, ovvero 779 metri in più del primato stabilito dal danese Ole Ritter sempre a Città del Messico il 10 ottobre 1968. Quello di Merckx è il più storico dei records, stabilito in sella ad una Colnago con brand “Eddy Merckx”. Merckx apparteneva alla Molteni, squadra dell’azienda alimentare di Arcore allora in provincia di Milano (adesso è Monza Brianza) con la mitica maglia blu e marrone. Eddy è nato il 17 giugno ’45 nel Brabante il 1972 rappresentava per lui l’ottava stagione tra i professionisti. Un’annata favolosa: prima di cimentarsi nel tentativo di record Eddy ha trionfato, tra l’altro, in Milano-Sanremo, Freccia del Brabante, Liegi-Bastogne-Liegi, ha centrato la doppietta Giro d’Italia – Tour de France, e per finire in bellezza si è imposto in Giro dell’Emilia, Giro del Piemonte, “Lombardia” e altresì nel Trofeo Baracchi cronocoppie insieme a Roger Swerts, pure lui della Molteni. Insomma, Merckx ha ottenuto trionfi per tutto l’arco della stagione. In ottobre inoltrato anziché programmare una vacanza Eddy pensò di mettere una ciliegina in più sulla sontuosa torta: “Tenterò di battere il record dell’ora”.
Molti erano scettici anche perché un tentativo dell’ora di regola andava programmato con molti mesi d’anticipo. Tuttavia i pareri negativi non scalfirono l’ardore di Merckx, e così il diesse Giorgio Albani pianificò a tempo di record la trasferta in Messico: bisognava attaccare il primato in altura, come aveva fatto Ritter. Ernesto Colnago preparò una bici che era già un record nella leggerezza: 5,750 chili per un atleta di 182 centimetri dalla potenza devastante. All’epoca da parte di tutti i costruttori c’era la corsa alla leggerezza e per ottenerla Colnago utilizzò per la componentistica materiali come titanio e ergal: fu il primo a farlo. Inoltre l’ ingranaggio anteriore (la “moltiplica”), manubrio, reggisella, addirittura le maglie della catena avevano i fori. E anche la prestigiosa Tubi Columbus della famiglia Colombo aveva creato una serie speciale per il telaio di Merckx da record. Un mezzo con telaio color arancio costruito a tempo di record col quale Eddy diventò signore del tempo azionando il 52 per 14. “Con una preparazione più mirata e un programma stagionale delle gare su strada meno esasperato – esclamarono in molti – Merckx può superare i 50 chilometri”.
Merckx replicò così: “Non tenterò più il record dell’ora”. Il 1972 è stato l’anno d’oro di Merckx e anche del costruttore Ernesto Colnago: della sua bici ne parlarono in tutto il mondo.
Il record di Merckx ha resistito fino al gennaio 1984, quando per due volte, equipaggiato con ruote lenticolari e su telaio dalle linee rivoluzionate, Francesco Moser migliorò il primato percorrendo prima 50,808 e poi 51,151 chilometri. Anche Francesco i primati li ha stabiliti a Città del Messico, utilizzando una bici con telaio dalle linee rivoluzionate griffato “Moser”. Per come è stato stabilito e il contesto storico, il record di Merckx non riguarda solo lo sport: fu l’ultimo della dimensione umana, senza allenamenti col cardiofrequenzimetro e altro. E anche oggi noi lo applaudiamo.