Col passare dei giorni si sta delineando sempre meglio il campo partenti del Mondiale Gravel UCI, che il prossimo weekend colorerà le strade della provincia di Treviso. Gli appassionati possono sorridere, perché ci sono tanti nomi interessanti, per i quali varrà la pena venire lungo le strade oppure accendere la televisione.
Per quanto riguarda la prova degli uomini, la star assoluta è certamente Wout Van Aert, il poliedrico fuoriclasse belga che non ha ovviamente bisogno di presentazioni. Ritenuto universalmente il corridore più completo del mondo, è stato tre volte campione del mondo UCI nel ciclocross, quattro volte vice-campione del mondo su strada tra prove in linea e cronometro, e vicecampione olimpico a Tokyo 2020, oltre ad aver vinto la Milano-Sanremo, la Strade Bianche e nove tappe al Tour de France.
Quest’anno non è stato particolarmente fortunato in termini di risultati, ma il Mondiale Gravel UCI arriva nel momento ideale per provare a dare una svolta e rendere questo 2023 memorabile. Poco più di un mese, a Houffalize, ha esordito in una gara gravel, vincendo e rifilando nove minuti al secondo classificato.
“Il gravel, di fatto, lo pratico da quando sono piccolo, quando con la mia bicicletta da ciclocross facevo uscite di lunghi chilometraggi - racconta Van Aert -. Ho cominciato però ad apprezzarlo nell’anno del covid, mi ha permesso di fare percorsi e strade nuove in allenamento, e ho seguito con curiosità la sua rapida ascesa. Quest’anno cercavo un bell’obiettivo per il finale di stagione e il Mondiale Gravel UCI mi è sembrato quello più interessante, così ho chiesto alla squadra il permesso di correrlo”
Da giovedì Wout sarà a Ca’ del Poggio per cominciare a prendere confidenza con le strade trevigiane: “Ho studiato un po’ il percorso online, so che ci sarà qualche muro insidioso, ma da giovedì sarò lì e cercherò di scoprirlo il meglio possibile, perché nelle gare gravel è fondamentale conoscere bene il tracciato - continua Van Aert -. Non conosco la provincia di Treviso e la zona delle colline Patrimonio dell’UNESCO, non sono mai stato in questa zona dell’Italia, e anche per questo non vedo l’ora che sia il weekend, a maggior ragione perché il tempo sembra essere molto bello. I rivali? Sicuramente i corridori che arrivano dal WorldTour, ma bisognerà fare attenzione anche agli specialisti del gravel, che magari si conoscono meno e potrebbero rappresentare una sorpresa. Queste sono corse in cui è complicato avere una visione chiara di ciò che sta succedendo sul percorso, sarà necessario essere sempre molto vigili. Dovendo fare qualche nome, dico i due Vermeersch, il campione del mondo in carica Gianni e Florian, e poi Connor Swift della Ineos Grenadiers. Però attendo i prossimi giorni per capire chi saranno tutti i miei avversari. Ci sarà da divertirsi”.
L’ESPERIENZA DI VALVERDE - Tra i suoi avversari più accreditati, c’è un ragazzo non più giovanissimo, che però va forte come un ventenne: Alejandro Valverde. L’Imbatido da quest’anno non è più un corridore professionista, ma la sua voglia di gareggiare non si è certo sopita.
In carriera ha vinto 133 corse, tra le quali spiccano un Mondiale, 4 Liegi-Bastogne-Liegi e una Vuelta a España. Il ritiro è coinciso con la scoperta del gravel, che lo ha portato quest’anno a vincere, anzi dominare, due prove spagnole dell’UCI Gravel World Series, La Indomable e la Hutchinson Ranxo Gravel.
“Quando mi sono ritirato dal professionismo, avevo bene chiaro in testa di voler scoprire il mondo del gravel - ha spiegato Valverde -. Per me era una cosa totalmente nuova, che però mi ha permesso di tenere viva la mia vena più competitiva. Per tutto il 2023, quindi, mi sono allenato con in testa il grande obiettivo del Mondiale Gravel UCI e la volontà di puntare al miglior risultato possibile. Già nei prossimi giorni sarò in zona Treviso per scoprire il percorso, l’ho già studiato ma voglio conoscerne ogni angolo. So bene che contro alcuni di migliori corridori del mondo non sarà facile battersi, ma una cosa posso dirla con certezza: anche per loro non sarà facile battermi”.
TANTI NOMI CONOSCIUTI - Ma saranno tanti gli aspiranti alla seconda maglia arcobaleno nella storia del Mondiale Gravel UCI. Ci sarà lo sloveno e vincitore della Milano-Sanremo 2022, Matej Mohorič, che quest’anno ha anche vinto una tappa al Tour, e poi la pericolosa pattuglia belga che, oltre a Van Aert, potrà contare sul campione del mondo in carica Gianni Vermeersch, e poi Florian Vermeersch e Quinten Hermans, corridori spesso protagonisti nelle classiche Monumento.
Come Valverde, ci saranno tanti ex professionisti recentemente ritirati, come Niki Terpstra, vincitore di una Parigi-Roubaix e un Giro delle Fiandre, Jan Bakelants, il padrone di casa Sacha Modolo, Laurens Ten Dam, Nicholas Roche, Nathan Haas e Petr Vakoc.
Infine, ci sono tanti altri volti noti come lo spagnolo Ivan Garcia Cortina, l’americano Luke Lamperti, il croato Fran Miholjević, l’ex campione britannico Connor Swift e Giovanni Carboni, che attualmente fanno tutti parte del gruppo professionistico.
E poi c’è l’Italia, che potrà contare tra gli altri su Daniel Oss, medaglia d’argento lo scorso anno, il campione italiano su strada Simone Velasco e quello nel gravel Matteo Zurlo, e Alessandro De Marchi.
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