Quando si parla di Pirenei, è impossibile non pensare al Col du Tourmalet, la salita più iconica di questa imponente catena montuosa, che con le sue vette divide la Spagna dalla Francia.
Con i suoi 18,4 chilometri, 1385 metri di dislivello e una pendenza media del 7,6%, il Tourmalet è senza dubbio una delle salite simbolo del ciclismo di tutti i tempi: sulla sua cima a 2115 metri d’altitudine ha visto trionfare solo i corridori più forti. Alla corsa gialla il Tourmalet è stato affrontato 59 volte, la prima nel 1919, ma solo in tre occasioni la sua cima è stata anche l’arrivo di tappa. Per tre volte è stato protagonista anche del Tour femminile.
Nel 1974 la vittoria andò Jean-Pierre Danguillaume, nel 2010 fu poi la volta di Andy Schleck, che fu autore di uno straordinario duello con Alberto Contador. L’ultima volta è stato nel 2019 quando il successo andò a Thibaut Pinot. C’è anche tanta Italia in questa storica salita, partendo con Ottavio Bottecchia nel 1924, Gino Bartali nel 1938 e la doppietta di Fausto Coppi nel 1949 e 1952 e poi ancora Claudio Chiappucci nel 1991 ed Elli nel 1998 e 1999. L’ultimo italiano a far scrivere la storia del ciclismo su questa salita, è stato Franco Pellizotti nel 2009.
Per la Vuelta questa sarà la prima volta e sia i francesi che gli spagnoli staranno con gli occhi spalancati per vedere chi sarà quel corridore che dominerà la montagna francese nella corsa spagnola. Ma il Tourmalet non è l’unica vetta che appare sia al Tour che alla Vuelta, perché già il Col d'Izoard e al Col Agnel, sono apparsi in entrambe le corse.
Oggi il simbolo dei Pirenei sarà protagonista della tredicesima tappa, ma arriverà dopo che il gruppo avrà affrontato il Col d'Aubisque e il Col de Spandelles e solo alla fine il più forte del gruppo potrà vedere la statua dedicata a Octave Lapize, il primo corridore in assoluto ad arrivare sulla cima di questa montagna al Tour de France.
Il versante più famoso del Tourmalet è quello di Luz Saint-Saveur, dove la strada inizia a salire con pendenze intorno al 6%. Ma è a Barèges, dopo aver percorso circa otto chilometri, che le pendenze iniziano ad aumentare e gli ultimi chilometri saliranno in modo costante con una pendenza del 8%.
Oggi si torna a correre sul Tourmalet per la vittoria di tappa. L’ultima volta era stato il 20 luglio del 2019, quando sui Pirenei ci fu un’autentica festa francese. Quel giorno davanti al presidente Macron, Thibaut Pinot fu il primo a tagliare il traguardo e alle sue spalle c’era un esaltante Alaphilippe in maglia gialla.
La Vuelta con uno sguardo ai suoi vicini di casa ha scelto un arrivo su questa vetta pirenaica per movimentare la corsa. Lo spettacolo sarà garantito e ci sarà solo da aspettare e vedere se a vincere sarà Roglic, Vingegaard o Evenepoel o se ci sarà qualcun altro a far saltare il banco. Ma sarà ancor più interessante sapere, quali saranno invece i corridori, che oggi perderanno la Vuelta di Spagna.
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