Il Simac Ladies Tour che inizia oggi sarà l’ultima competizione da ciclista professionista per Annemiek van Vleuten. La campionissima olandese, che fra poco più di un mese festeggerà i quarantuno anni, lascerà il ciclismo pedalato dopo aver trascorso diciassette stagioni in sella e con più di 100 vittorie nel carniere.
«È arrivato il momento di dire addio a una parte importante della mia vita e che non tornerà più. È difficile ma lascio il ciclismo pedalato orgogliosa di ciò che ho fatto e dell’affetto della gente. – afferma in una intervista pubblicata nelle scorse ore sui canali social del Team Movistar - Nelle ultime gare, e soprattutto al Mondiale di Glasgow, il pubblico continuava a dirmi “grazie, ci mancherai”. Sentire queste cose è stato emozionante e veramente speciale. Sono contenta che la gente abbia apprezzato me e il mio modo di affrontare le corse».
Concludere la carriera al Simac Ladies Tour ha un significato particolare per Annemiek: «Ho affrontato per la prima volta questa corsa nel 2007 da stagista, all’epoca si chiamava Holland Ladies Tour, e feci solo una tappa perché poi mi ritirai a causa di una caduta. È bello finire la carriera dove l’ho iniziata ed è ancora più bello perché corro sulle strade di casa, vicino a dove abita ancora mia madre».
Negli anni Van Vleuten ha accumulato esperienza e questo le ha permesso di modificare anche il suo modo di vedere il ciclismo e affrontare gli impegni, ciclistici e non solo. «Se ripenso ai miei primi anni di carriera mi rendo conto che ero abbastanza stressata dagli allenamenti e dalla preparazione, volevo essere perfetta. Soprattutto nel 2010 e nel 2011 ero molto focalizzata sul mio rendimento e sui miei dati. Ora, se potessi parlare alla me ragazzina le direi di non preoccuparsi così tanto ma di guardarsi un po’ attorno e godersi i momenti senza stressarsi».
La gestione dello stress è un argomento su cui la pluri-campionessa del Mondo, che da diverse stagioni è seguita da un mental coach, torna a più riprese: «Credo che uno dei miei punti di forza sia la capacità di concentrarmi solo sugli aspetti che posso gestire. Il mio motto è “Accetta, adattati e vai avanti”, questo modo di affrontare le cose della vita rende le persone più felici».
Dopo aver difeso i colori di tante formazioni, tra cui Rabobank-Liv Woman e Mitchelton-Scott, Van Vleuten nel 2021 è passata alla Movistar di cui dice: «Sono orgogliosa di come la squadra è cresciuta, stagione dopo stagione abbiamo fatto passi avanti e adesso il team è molto competitivo. In particolare abbiamo dimostrato di saper interpretare bene le corse a tappe: tutti in squadra hanno imparato a gestire la pressione e a difendere la classifica generale. Penso proprio che ciò che la Vuelta sia la corsa in cui abbiamo dimostrato di saper correre come una squadra unita e consapevole della propria forza ma senza mai dimenticare di divertirci e scherzare. Proprio come una famiglia».
Vincitrice di due titoli iridati a cronometro e due in linea per la ciclista classe 1982 scegliere il più bello è molto difficile. «Vincere nello Yorkshire dopo 105 chilometri di fuga è stato epico ma la vittoria di Wollongong dice molto di come sono io, non era facile accettare la frattura del gomito, correre ugualmente con l’obiettivo di dare il meglio. Quando riguardo l’ultimo chilometro di quel Mondiale ho ancora la pelle d’oca. Per ciò che riguarda i Mondiali a cronometro la vittoria di Bergen è stata un momento indimenticabile»
Nel palmares di Van Vleuten ci sono anche le vittorie al Giro d’Italia, alla Vuelta, al Tour de France e alle Olimpiadi di Tokyo nella prova a cronometro «Personalmente ritengo che il Tour de France abbia un impatto maggiore rispetto ai giochi olimpici. Quando sono tornata a casa dopo aver vinto il Tour ho realizzato che un sacco di persone avevano visto le tappe e di quanto sia grande il Tour de France»
Miek svela alcuni dei suoi programmi per il futuro: «Vorrei prendermi un anno sabbatico per sviluppare alcuni miei progetti. Mi sono iscritta a un corso promosso da Comitato Olimpico Internazionale per atleti che concludono l’attività, un breve percorso che può aiutare a capire quali potenzialità si hanno e cosa si potrebbe fare di nuovo il mio tempo per migliorare me stessa».
Van Vleuten ha scritto pagine indimenticabili del ciclismo e il ciclismo ha sicuramente dato molto anche a lei ma, come sottolinea prima di salutare i tifosi, ci sono cose che non le mancheranno del mondo della bicicletta. «Sarò molto felice di non dover uscire in bicicletta con la pioggia o con il freddo perché proprio non lo sopporto. Da “Ex” avrò un po’ più di libertà, non dovrò stare necessariamente attenta alla forma fisica e avrò un po’ più vita sociale anche se sono sempre stata brava a far coesistere il ciclismo e la vita sociale fuori dal nostro mondo».
Infine un ultimo pensiero: «Sono felice quando mi dicono che le mie vittorie e il mio modo di correre sono di ispirazione per qualcuno, è un bellissimo complimento. A queste persone auguro che riescano a trovare le energie per raggiungere i loro obiettivi, sempre pensando positivo e senza farsi bloccare dalla negatività»