Per Remco Evenepoel questa Vuelta ha un valore importante, non solo per la vittoria finale da poter aggiungere al suo palmares, ma per una questione molto più profonda e mentale: dimostrare di essere più forte di Roglic e della sua Jumbo-Visma. «E’ vero ho perso la tappa – ha detto Evenepoel dopo il traguardo – Ma ho vinto la battaglia mentale su Roglic».
Il giovane campione della Soudal-Quick Step su quanto successo nella tappa di ieri ha le idee molto chiare, perché è vero che Primoz Roglic ha vinto lo sprint per la vittoria di tappa, ma per il belga e il suo team il modo in cui Evenepoel ha dominato sulla salita finale porterà la Jumbo-Visma a fare delle riflessioni importanti su come gestire la gara a partire dalla seconda settimana.
Remco accusa la mancata comunicazione con l’ammiraglia, certo che con informazioni dettagliate, avrebbe potuto vincere lui la tappa. Le immagini però sono chiare e se Evenepoel è certo di aver vinto la guerra mentale, per quanto riguarda quella dei nervi probabilmente c’è ancora da lavorare, perché le imprecazioni silenziose del belga dopo il traguardo, non sono passate inosservate.
«Se avessi saputo la situazione avrei fatto uno sprint diverso. Pensavo che ci fossero ancora dei corridori in fuga davanti a noi. l fatto è che solo sotto il traguardo mi sono reso conto che avevo mancato la seconda vittoria di tappa in cinque giorni. Conoscendomi, la delusione non svanirà così in fretta». I sentimenti sicuramente non sono sereni e quando ieri Remco, dietro al palco delle premiazioni è passato vicino a Roglic che festeggiava, sicuramente i sentimenti sono diventati più cupi.
Dopo 8 giorni di gara alla Vuelta troviamo La Jumbo-Visma sulla buona strada per vincere anche il terzo Grande Giro dell'anno. Ieri il francese Benjamin Lenny Martinez ha ceduto la sua maglia rossa a Xorret del Cati e Sepp Kuss non si è creato troppi problemi nel prenderla. L'americano ha vinto giovedì al Pico del Buitre e ieri ha preso il comando della classifica generale e Roglic, ha portato in squadra la seconda vittoria di tappa.
Senza dubbio questa è una guerra di nervi, con lo sloveno Roglic capace di gestire la situazione, senza mancare momenti in cui tra le righe, riesce a punzecchiare il suo avversario Remco. Infatti alla domanda se Evenepoel fosse il suo principale avversario, Roglic sorridendo aveva detto che gli avversari erano diversi.
«Sulla salita non avevo neanche il misuratore di potenza e quindi non sapevo a che ritmo stessi andando. Di certo Kuss ha fatto cambiare la strategia della squadra e questo è un loro diritto. Se anche noi avessimo tre corridori come loro, sicuramente la corsa sarebbe completamente diversa».
Domani ci sarà il giorno di riposo e martedì si riprenderà con la tappa a cronometro nella quale il fiammingo vuole vincere con un importante margine.
«In corsa non avevo la sensazione di essere in blocco e questo è positivo per la tappa di domenica. Spero di avere questa sensazione anche martedì perché cercherò di vincere la cronometro. È un peccato aver buttato via la vittoria di tappa in modo stupido ma il ciclismo è così».