VUELTA. KUSS, LA MAGLIA ROSSA E L'EREDITA' DI HORNER

VUELTA | 03/09/2023 | 08:56
di Francesca Monzone

A 28 anni Sepp Kuss ha indossato per la prima volta la maglia di leader in un grande giro e adesso è anche il successore di Chris Horner, ultimo statunitense ad aver portato la maglia più importante della Vuelta. Sono passati 10 anni da quando Horner, nel 2013 ha vinto la Vuelta. Aveva 41 anni l’americano nato ad Okinawa, quando ha fatto segnare il record del ciclista più anziano ad aver vinto la Vuelta di Spagna e adesso Kuss potrebbe essere l’erede di quel ciclismo americano, che negli ultimi anni stenta a salire sui podi delle grandi corse a tappe.


Il ragazzo nato a Durango continua a brillare e dopo la vittoria di giovedì scorso, ieri finalmente ha indossato la maglia roja, simbolo della corsa spagnola. «Sapevo che avrei avuto la mia possibilità, mi sentivo bene e ho deciso di provare ad attaccare visto che eravamo ancora in tre. Sapevo che era una tappa favorevole a Primoz Roglic e aveva detto che avrebbe provato a vincere».


Lo sloveno della Jumbo-Visma ha vinto portando a casa un risultato importante. Roglic ha vinto un Giro d’Italia e per tre volte la Vuelta di Spagna e grazie alla sua esperienza, ha messo all’angolo Remco Evenepoel, che ha sottovalutato le qualità del suo avversario. Roglic ha vinto l’ottava tappa, battendo in volata il belga e lo spagnolo Ayuso, mentre Kuss, che ha tagliato il traguardo in settima posizione alle spalle di Mas, Vingegaard e Almeida, è riuscito a prendere il comando della classifica generale.

«Ai piedi della salita, ero pronto e sono partito per primo. Ho sofferto un po' nella parte più ripida, ma è stato bello vedere Primoz vincere. Quando ho tagliato il traguardo ho capito che avrei preso la maglia di leader ed è stato un momento bellissimo».

Kuss nelle gambe ha già 64 giorni di corsa, con un Giro d’Italia al servizio di Roglic e un Tour de France dove ha lavorato per Vingegaard. Lo statunitense adesso ha un vantaggio di  43" su Marc Soler (UAE Team Emirates), e più di 2'30" sul gruppo dei grandi favoriti. Kuss è speranzoso e spera di poter essere lui quell’americano capace di salire sul gradino più alto del podio, dieci anni dopo Horner. «Vedremo se sarò io a vincere questa Vuelta. La corsa di Horner era stata veramente impressionante e molto diversa da questa. Anche se ho un vantaggio di oltre due minuti dai migliori, non posso essere così tranquillo. Farò del mio meglio e per ora posso dire di sentirmi benissimo, quindi non c'è motivo di pensare che presto perderò questa maglia. So che ora avrò più responsabilità e dovrò essere più attento, ma sarà bello partire davanti a tutti». 

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COMMENTI
Differenze
3 settembre 2023 10:10 Carbonio67
Horner fece la Vuelta da battitore libero, senza obblighi di squadra ( ebbe per alcune tappe Cancellara come guardiano nelle tappe piane ). Kuss deve lavorare per i suoi capitani. Sara' ben difficile che possa smarcarsi. A meno che, la Jumbo non voglia provare una fuga alla Giovannetti ( mitico vincitore nel '90)

Povero Kuss........che paragone imbarazzante
3 settembre 2023 12:53 Osoistrac!
Horner purtroppo va ricordato come uno dei casi di doping più eclatante del ciclismo.
Dopo una carriera mediocre (ad essere generosi), ottenne a 42 anni una incredibile vittoria alla Vuelta, una edizione con molte salite, finendo in crescendo nella terza settimana, e staccando forse alla penultima o terzultima tappa Nibali sull'Angliru.....
Prima di lui il vincitore più "anziano" di un GT fu, e tuttora è, Fiorenzo Magni, che vinse il giro a 35 anni.
Evito per pietosamente di confrotare il palmares dei due corridori.....
Purtroppo la credibilità di questo atleta e di quella sua vittoria è pari a zero, salvo voler ficcare la testa sotto la sabbia a tutti i costi.
Sullo stesso piano dell'attacco di Froome sul Ventoux nel tour 2013 (altro scialbo corridore per tutta la prima parte della carriera) o della metamorfosi di Wiggins da fenomeno della pista a trionfatore del tour l'anno prima...nessun riscontro ai test antidoping ma per credere alla genuinità di queste performance bisogna essere il fratello o la sorella di cappuccetto rosso (Armstrong docet).
Un personaggio che sarebbe da dimenticare, anche se è giusto invece ricordare, per provare almeno a non ricadere in futuro in altre situazioni simili (o peggiori...)

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