A 28 anni Sepp Kuss ha indossato per la prima volta la maglia di leader in un grande giro e adesso è anche il successore di Chris Horner, ultimo statunitense ad aver portato la maglia più importante della Vuelta. Sono passati 10 anni da quando Horner, nel 2013 ha vinto la Vuelta. Aveva 41 anni l’americano nato ad Okinawa, quando ha fatto segnare il record del ciclista più anziano ad aver vinto la Vuelta di Spagna e adesso Kuss potrebbe essere l’erede di quel ciclismo americano, che negli ultimi anni stenta a salire sui podi delle grandi corse a tappe.
Il ragazzo nato a Durango continua a brillare e dopo la vittoria di giovedì scorso, ieri finalmente ha indossato la maglia roja, simbolo della corsa spagnola. «Sapevo che avrei avuto la mia possibilità, mi sentivo bene e ho deciso di provare ad attaccare visto che eravamo ancora in tre. Sapevo che era una tappa favorevole a Primoz Roglic e aveva detto che avrebbe provato a vincere».
Lo sloveno della Jumbo-Visma ha vinto portando a casa un risultato importante. Roglic ha vinto un Giro d’Italia e per tre volte la Vuelta di Spagna e grazie alla sua esperienza, ha messo all’angolo Remco Evenepoel, che ha sottovalutato le qualità del suo avversario. Roglic ha vinto l’ottava tappa, battendo in volata il belga e lo spagnolo Ayuso, mentre Kuss, che ha tagliato il traguardo in settima posizione alle spalle di Mas, Vingegaard e Almeida, è riuscito a prendere il comando della classifica generale.
«Ai piedi della salita, ero pronto e sono partito per primo. Ho sofferto un po' nella parte più ripida, ma è stato bello vedere Primoz vincere. Quando ho tagliato il traguardo ho capito che avrei preso la maglia di leader ed è stato un momento bellissimo».
Kuss nelle gambe ha già 64 giorni di corsa, con un Giro d’Italia al servizio di Roglic e un Tour de France dove ha lavorato per Vingegaard. Lo statunitense adesso ha un vantaggio di 43" su Marc Soler (UAE Team Emirates), e più di 2'30" sul gruppo dei grandi favoriti. Kuss è speranzoso e spera di poter essere lui quell’americano capace di salire sul gradino più alto del podio, dieci anni dopo Horner. «Vedremo se sarò io a vincere questa Vuelta. La corsa di Horner era stata veramente impressionante e molto diversa da questa. Anche se ho un vantaggio di oltre due minuti dai migliori, non posso essere così tranquillo. Farò del mio meglio e per ora posso dire di sentirmi benissimo, quindi non c'è motivo di pensare che presto perderò questa maglia. So che ora avrò più responsabilità e dovrò essere più attento, ma sarà bello partire davanti a tutti».