Deu giorni fa vi avevamo dato la notizia della scomparsa da Glasgow di un ciclista della nazionale iraniana e nella tarda serata di ieri si è appreso che ciclista iraniano Mohammad Ganjkhanlou ha chiesto asilo al Regno Unito al termine dei mondiali di ciclismo svoltisi in Scozia, come ha dichiarato il capo della Federazione ciclistica iraniana Rasoul Assadi, citato dal quotidiano Tehran Times.
I membri della squadra avrebbero dovuto rientrare in patria domenica notte, ma l'atleta di 26 anni ha lasciato il suo hotel a Glasgow sabato, ha aggiunto.
In seguito alle proteste in Iran dello scorso autunno, scatenate dalla morte di Mahsa Amini in custodia di polizia per aver indossato "impropriamente" l'hijab islamico, un certo numero di atleti ha chiesto asilo o ha sostenuto le proteste durante eventi sportivi stranieri.
Ma non sono questi gli unii episodi di protesata degli sportivi nei confonti del regime: nella FIBA Women's Asia Cup 2023 tenutasi di recente in Thailandia, infatti, i membri della nazionale femminile di basket iraniana si sono rifiutati di cantare l'inno della Repubblica islamica dopo la seconda partita e hanno tenuto le mani basse.