Per tanti chilometri ha sognato e ci ha fatto sognare: Alberto Bettiol è stato protagonista di una grandissima corsa al Mondiale di Glasgow. A fine gara, che il toscano ha chiuso al decimo posto, sul suo volto la fatica e l'emozione sono evidenti: «Stamattina i miei compagni e io avevamo un sogno, eravamo convinti di poter andare a vincere. Non ci interessava il piazzamento, volevamo la vittoria. Io ho sofferto come tutti, mi sono dato una chance, era una azione forse azzardata ma ci ho creduto. Volevo anticipare quei quattro, non volevo stare con loro perché altrimenti si rischia di essere sorpresi, così ho cercato di sorprenderli io».
E ancora: «Sono molto contento, sono stanco ma sono felice, questa settimana è stata come tornare indietro al primo anno in Liquigas! Per me essere in Nazionale è un privilegio, ringrazio tutti coloro che ci hanno permesso di vivere una giornata come questa. Speravo di dedicare loro un sogno... Quando ho visto che cominciava a piovere, ho provato ad attaccare in una corsa strana, che assomigliava ad un criterium e si è rivelata esigentissima».
Matteo Trentin, caduto a circa 80 km dalla conclusione, perché ha agganciato con la ruota il piede di una transenna: "Forse con un altro tipo di transenna... - esclama -. Peccato, perché avevo una bella gamba. Sarei stato in grado di tenere il ritmo di Van der Poel e compagni? Non so dire, però stavo bene."
Simone Velasco: "Avevamo improntato una gara d'attacco, purtroppo Matteo è caduto in un momento decisivo. Abbiamo preso in mano la situazione e abbiamo corso da grande squadra."
Kristian Sbaragli: "Abbiamo corso in maniera aggressiva e abbiamo fatto il massimo. Mi dispiace essere mancato dal secondo giro in poi per un problema alla sella, purtroppo in questo circuito dopo un problema meccanico è difficili recuperare."