Ci sarà da prendere tanta aria in testa al gruppo a partire dalla prossima stagione visto che uno dei passisti più forti ha deciso di chiudere la sua carreiara a fine stagione.
Il belga Dries Devenyns, che sabato 22 luglio compirà 40 anni, ha infatti annunciato che chiuderà la carriera al termine della sua diciassettesima stagione tra i professionisti. Devenyns ha vestito le maglie di Lotto, Giant-Shimano, IAM Cycling e, soprattutto, Quick-Step, dove ha trascorso gran parte della sua carriera in due periodi (2009-2013 e 2017-2023).
Ha partecipato a 14 grandi giri e 27 monumenti e ha ottenuto undici vittorie, tra cui la Cadel Evans Road Race nel 2020, il Tour of Wallonia, il Girio del Belgio e il GP la Marseillaise nel 2016, il Tour of Brittany nel 2006 e ancora prima il campionato nazionale belga Under 23 nel 2005.
Dries ha annunciato la sua decisione sui social network: «Ho iniziato a pedalare a 15 anni, all'inizio non l'ho presa troppo sul serio e ho pedalato per gioco, anche se andare alle kermesse locali, insieme ai miei genitori e fratelli, ha risvegliato qualcosa dentro di me. Dopo aver terminato i miei studi all'Università di Ghent, ho colto al volo l'opportunità di diventare professionista, ho potuto correre in squadre meravigliose, ma il periodo con il team IAM Cycling e, soprattutto, i molti anni nel la Soudal Quick-Step sono stati indimenticabili. Ho vinto poche volte, ma soprattutto mi sono messo al lavoro per gli altri, aiutando alcuni dei migliori ciclisti del mondo. Vederli vincere le gare più importanti ed essere parte dei successi della squadra è stato un sogno diventato realtà. Ho talmente tante persone da ringraziare che temo di dimenticare qualcuno, ma devo cominciare dai miei genitori, dai miei fratelli e dai miei amici, per il loro sostegno incondizionato. A mia moglie Nathalie e ai miei figli sarò eternamente grato. Essere un ciclista professionista e passare così tanto tempo lontano da casa non è solo difficile per noi, ma anche per le nostre famiglie, e non posso ringraziarvi abbastanza per il vostro amore e la vostra comprensione. E poi a Patrick Lefevere, ovviamente, i compagni di squadra, tutti i meccanici, lo staff di supporto, il team di comunicazione, i medici con cui ho lavorato negli anni, e grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto. Grazie di tutto. È stata un'avventura meravigliosa».
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