Per il secondo giorno consecutivo Wout van Aert ha attaccato sui Pirenei e per il secondo giorno di seguito ieri ha conquistato il premio della combattività. Forte più che mai, il fiammingo ha risposto a chi lo ha criticato, giudicandolo non più all’altezza di vincere una tappa al Tour de France.
«Ho sentito persone che pensano che non ho più le gambe di una volta... Chi dice questo evidentemente non sa molto di corse». Van Aert anche oggi ha mostrato tutta la sua grinta ed è proprio grazie al suo sforzo in fuga, che il piano della Jumbo-Visma ha funzionato e Vingegaard ha conquistato la maglia gialla.
Sull’iconico Tourmalet il belga ha dominato il gruppo di testa, prima di lasciare Jonas Vingegaard ai piedi della salita finale a Cauterets-Cambasque. «Anche oggi abbiamo avuto una squadra super forte e tutti hanno visto che avevamo un piano di battaglia per andare all'attacco. Sono molto felice che Jonas abbia preso la maglia gialla».
Ancora una volta il piano della Jumbo-Visma ha dato i suoi risultati e il team olandese ha conquistato il simbolo della corsa con Vingegaard, grazie ad un ottimo lavoro di squadra. «Non c'erano uomini per la classifica generale nel gruppo in fuga e questo ci ha dato un po' più di margine. Fortunatamente ho superato bene il Tourmalet per aiutare Jonas e poi sulla salita finale sono riuscito ad aumentare il ritmo, ma non mi restava molto nelle gambe».
Van Aert oggi si è fermato nel finale e quando è ripartito è stato aiutato da un tifoso che lo ha spinto da dietro per riprendere velocità. «E’ stata una bella giornata e il nostro piano prevedeva di attaccare dall’inizio della corsa. Siamo contenti del risultato e della maglia gialla. Ho fatto il massimo per la squadra in questi due giorni, domani ho bisogno di una giornata tranquilla per recuperare le energie».