L’ira funesta al Tour de France è senza ombra di dubbio quella di Wout van Aert, che ieri ha visto sfumare per la seconda volta, la possibilità di conquistare una tappa e vestire la maglia gialla di leader della corsa.
Già sabato le cose non erano andate come il belga sperava, ma ieri la vittoria gli è sfuggita dalle mani e si è dovuto accontentare del secondo posto alle spalle del francese Victor Lafay.
Al termine della tappa con arrivo a San Sebastian, Van Aert non ha rilasciato nessuna intervista ed è andato dritto al bus della squadra. Lì ha imprecato e ha poggiato con forza la sua bici contro l'autobus ed è salito a bordo. Pochi minuti dopo il fiammingo è uscito dall’autobus ed è salito su un’ammiraglia. Van Aert ha quindi deciso di andare in albergo non con i compagni, ma da solo.
In squadra naturalmente tutti negano che ci sia dell’attrito tra il danese e il fiammingo e così la colpa delle mancate vittorie è ricaduta sul direttore sportivo Grischa Niermann, reo confesso per l’insuccesso di giornata. «Se qualcuno ha sbagliato, sono io. Il mio obiettivo è che Jonas stia sempre con Pogacar, in modo da seguirlo nelle volate e fargli prendere il minor numero di secondi d’abbuono».
Il direttore sportivo della Jumbo-Visma ha voluto analizzare quanto accaduto nel finale, spiegando che Vingegaard non ha commesso errori. «Quando Lafay ha attaccato, non era compito di Jonas passare andare davanti. È stata una mia scelta che Tiesj e Wilco cercassero di colmare il divario».
Nel finale Van Aert ha subito reagito agli attacchi di Pidcock e Skjelmose. Quella di Lafay però, a 1,1 km dal traguardo, è stata un’azione che in realtà ha sorpreso tutti. Forse Vingegaard avrebbe potuto aiutare Van Aert, ma il danese era dalla parte opposta e ha preferito lasciare il lavoro a Benoot e Kelderman.
Grischa Niermann ha provato a stemperare un po’ la situazione, ammettendo che il rammarico di Van Aert è giusto, ma che una volta superato, sarà contento della sua forma e proverà subito a vincere.
«Wout era molto vicino alla vittoria ed era sicuro che Lafay sarebbe stato ripreso - ha continuato Niermann - ma non è stato così e siamo molto delusi. Wout sapeva che Pogacar lo avrebbe superato se avesse iniziato troppo presto la volata e naturalmente non volevamo questo. Tutto sommato non è andata male e siamo riusciti a contenere il ritardo con i secondi d’abbuono».