Nato nel 1932, il velodromo Corrado Ardizzoni di Cento torna a rinascere dopo qualche anno di stop. In questi giorni, infatti, sono terminati ufficialmente i lavori di ristrutturazione. Una volontà, quella di ripristinare la pista, che ha coinvolto in prima persona il Comune di Cento e il Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna. Una collaborazione fitta e proficua che ha portato al risultato sperato: il ritorno all’attività ciclistica dei giovani emiliano romagnoli.
Il Corrado Ardizzoni, infatti, è punto di riferimento per il ciclismo regionale che assieme all’Attilio Pavesi di Fiorenzuola D’Arda e al Glauco Servadei di Forlì rappresentano i centri territoriali della Federciclismo Emilia-Romagna. A seguire i lavori l’ufficio di Presidenza del CRER con il sindaco di Cento Edoardo Accorsi e il vicesindaco nonché assessore allo sport Vito Salatiello. “Riaprire la pista di Cento era obiettivo primario di questo Consiglio Regionale, - commenta il vicepresidente CRER Franco Chini - era stato promesso ai tesserati e alle Società e la promessa è stata mantenuta e ne siamo estremamente orgogliosi. Ora via all’attività e alla costituzione di una società di gestione che possa valorizzare l’impianto, vero punto nevralgico dell’attività giovanile regionale, affiancando i velodromi di Forlì e Fiorenzuola già pienamente operativi”.
Per la Commissione Impianti FCI ha seguito i lavori di omologazione l’Ing. Aldo Galbiati: “Si è provveduto al risanamento conservativo della pavimentazione all’aggiornamento e adeguamento della balaustra esterna e alla rimisurazione della lunghezza della pista.” Lunghezza che è stata certificata in 394,02 metri. La capienza è 1500 posti. “Si tratta di un impianto omologato cat. 3 – continua Galbiati – simile alla maggior parte delle altre piste presenti in Italia”. A settembre la pista di Cento potrà già ospitare le prime gare.
“Sono molto felice del raggiungimento della tanto preziosa omologazione. – riferisce il vicesindaco di Cento e Assessore allo sport Vito Salatiello - Un lavoro composito partito 4 anni fa, che ha visto uno stop burocratico e la necessità di ulteriori migliorie, finalmente risolto. Un grande plauso all’insostituibile supporto del CRER e dei molti volontari intervenuti per le attività di finitura e di riavvio delle attività. Ho avuto un senso di debito verso i numerosi giovani che non hanno sfruttato la struttura in questi anni e che ora, finalmente,
potranno tornare”.
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