È una giornata speciale per Marlen Reusser che ha coronato il suo sogno: vincere una tappa del Tour de Suisse e indossare la maglia da leader. La portacolori del team SD Worx corre in casa e in questi giorni è letteralmente spinta dal pubblico che urlava a gran voce il suo nome spingendola anche oltre i suoi limiti. Nei quasi 26 km da San Gallen ad Abtwil l’atleta elvetica ha rifilato 16” alla campionessa italiana Elisa Longo Borghini e 8” alla sua compagna di squadra Demi Vollering.
«Sono felicissima per quello ho fatto, sinceramente non ci credo; per me è un sogno che si realizza, avere poi anche questa maglia è qualcosa di assolutamente speciale. Sulla carta il tour de Suisse non è una corsa importante, ma per me è al primo posto, corro in casa tra i miei tifosi e le persone che mi vogliono bene, è qualcosa di magico» ha spiegato un’emozionatissima Marlene Reusser che fino all’ultimo non era sicura di vincere ed è giunta al traguardo anche piuttosto stupita della sua prestazione. «Sinceramente credevo di non aver vinto - prosegue - la prima tappa era molto veloce e tecnica, era adattissima alle mie caratteristiche, sapevo che avrei pagato nel finale. È stato difficile mantenere un buon ritmo perché era un continuo sali e scendi, davo tutto in salita e poi sfruttavo i falsi piani per rifiatare. Ho sentito letteralmente il pubblico che mi spingeva, erano ovunque ad urlare il mio nome, in salita quando quasi non avevo più energie sono state le persone ai lati della strada a darmi la forza di non mollare. Nella prima parte sapevo di avere circa 20” di vantaggio su Elisa Longo Borghini, poi ha fatto una discesa incredibile ed ero veramente convinta che avrebbe battuto sia me che Demi»
Era una prova molto lunga per gli standard femminili, ma soprattutto un tracciato di non facile interpretazione. Ad impensierire le ragazze c’è stata anche la discesa finale, molto ripida e tecnica in cui però Marlene ha preferito non prendere troppi rischi «Questa cronometro è stata letteralmente brutale e di certo il caldo non ha aiutato- ha spiegato la portacolori del team SD Worx- il punto chiave era in prossimità dell’intermedio quando c’erano dei continui su e giù ed era fondamentale trovare il momento giusto per rifiatare senza mai effettivamente mollare. Elisa Longo Borghini ha fatto una prova incredibile gettandosi in discesa, io sinceramente non me la sono sentita. Appena l’ho iniziata mi è venuto in mente Gino e quello che gli è successo qualche giorno fa, mi sentivo strana e ho capito che non potevo rischiare. Ho mantenuto la concentrazione cercando di scendere nel modo più sicuro possibile, in quel momento la vittoria è passata in secondo piano, dovevo prima di tutto salvaguardare me stessa. Penso di aver perso molto in quel tratto, ma fortunatamente sono riuscita a fare un buon recupero ed ora eccomi qui, felicissima per la mia prova».
Ora Marlen guida la generale con 9” su Demi Vollering e 18” su Elisa Long Borghini; le prossime due frazioni sorridono alle scalatrici, ma l’elvetica è più intenzionata che mai a difendere il simbolo del primato. «Non lo nascondo: il mio obiettivo è vincere il tour de Suisse e sono pronta a dare tutta me stessa per rincorrere questo sogno. Ritengo che l’avversaria più pericolosa sia Elisa Longo Borghini, la sua Trek è una squadra incredibile che riesce a supportarla nel miglior modo possibile. Ci aspettano due tappe molto dure e non penso che difendere la maglia sarà molto facile, sicuramente posso giocare sul fatto che io e Demi Vollering occupiamo le prime due posizioni nella generale e quindi è tutta dalla nostra, ho alle spalle una unita e sono sicura che insieme ci aiuteremo per riuscire a portare a casa la vittoria finale
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