L’uomo più veloce dell’Africa, Biniam Girmay, è tornato e al Giro di Svizzera ieri ha battuto i migliori velocisti europei sul traguardo di Nottwil.
«Questa vittoria fa bene sia a me che a tutta la squadra: quando ho tagliato il traguardo sono rimasto sorpreso. È davvero fantastico. Significa davvero molto per me e sono così felice di vincere davanti alla mia gente. Non pensavo di riuscirci già due mesi dopo la mia caduta». Questo risultato fa ben sperare per il prossimo Tour de France, dove Girmay vuole fare bene e lasciarsi alle spalle il periodo in cui è rimasto lontano dalle corse a causa della caduta al Giro delle Fiandre, dove riportò una commozione cerebrale.
«Ho avuto un brutto incidente e non ho potuto allenarmi abbastanza per essere al massimo della mia forma, per questo sono sorpreso per il risultato di ieri. Ero nervoso e questo ha reso un po’ difficile il lavoro della squadra. Ho perso la ruota di Mike Teunissen ma sono riuscito a posizionarmi bene e ad un chilometro dall'arrivo sono riuscito a recuperarlo. A trecento metri dalla fine mi sono ritrovato dietro ai ragazzi della Movistar e poi ho iniziato la mia volata. Questo risultato mi da già molta e fiducia per il Tour de France».
Girmay è soddisfatto non solo per come ha vinto ma anche per la sua squadra, che ha lavorato molto per questo finale. «Questa è stata la mia prima vittoria in una vera volata di gruppo con molti velocisti forti e il risultato ripaga anche i miei compagni. Ci alleniamo molto duramente e quest'anno non è andata come volevamo a causa della sfortuna e degli incidenti, ma quando siamo veramente in sintonia possiamo fare grandi cose».
Biniam Girmay al traguardo è stato accolto da molti connazionali, che hanno subito festeggiato il loro campione. C’erano decine di fan all’arrivo che hanno cantato il nome di Girmay e ballato per celebrare la sua vittoria. «Non ho parole per ringraziare tutta la gente che è venuta per sostenermi. Significa molto per me e rende una vittoria come questa ancora più speciale. In molti sono venuti dall'Italia e dalla Germania per vedermi correre. È fantastico e motiva anche me. Devo davvero ringraziare tutti questi eritrei che sono venuti in Svizzera per me».
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