Non ha mai alzato le braccia al cielo da professionista, nemmeno nei campionati nazionali irlandesi, ma ha due vittorie in carriera. Possibile in uno sport come il ciclismo, dove puoi conquistare classifiche generali senza vincere nessuna tappa. L'ha fatto due volte l'anno scorso Eddie Dunbar: sia alla Settimana Coppi & Bartali sia al Giro d'Ungheria, zero tappe ma successo generale. Due affermazioni da mettere nel palmarès, le prime e finora uniche, dopo quattro anni nel World Tour con la Sky-Ineos. I guizzi che hanno fatto scattare l'interruttore della vita ciclistica di questo scalatore 26enne, che all'improvviso si è trovato davanti la possibilità di emanciparsi dalla dimensione di gregarione.
Un salto che però sarebbe stato molto difficile rimanendo in una Ineos che, giustamente, può permettere a pochi eletti di fare i capitani nei grandi giri. Un corridore come Dunbar, che si scopre vincente senza rientrare nel gotha dei fenomeni, si trova davanti un classico bivio: continuare in Ineos e far parte di un top team assoluto, condividendo soddisfazioni di squadra e vittorie dei leader da comprimario, o trasferirsi in un contesto leggermente meno blasonato ma che può permettere di ritagliarsi più spazi per sé e andare in cerca di gloria personale?
La risposta è arrivata con la firma su un contratto triennale con la Jayco AlUla, venuta al Giro d'Italia 2023 soprattutto per assaltare la maglia ciclamino con Michael Matthews e ritrovatasi nella top-5 di classifica con Eddie Dunbar, che l'altroieri sul monte Bondone ha avuto poco da invidiare ai migliori che si spartiranno il podio. Un'opportunità di mettere in mostra tutto il proprio valore in una corsa prestigiosa come il Giro, che sarebbe stata impensabile in Ineos.
Vada come vada in questi tre durissimi giorni decisivi della corsa rosa tra Zoldo, Tre Cime e Lussari, il messaggio che ricaviamo da storie ciclistiche come quelle di Dunbar è che a volte il vero coraggio è saper fare un piccolissimo "passo indietro" per misurarsi con le responsabilità di poter essere il capitano di te stesso.