Pascal ACKERMANN. 10. Una volata pazzesca, conquistata dal 29enne tedesco della Uae Emirates per un provvidenziale colpo di reni che rintuzza la rimonta folle di Milan. Prima vittoria stagionale per lui, terza al Giro d’Italia, che si va ad aggiungere alle due conquistate alla Vuelta. Festa per gli emiratini, festa per Baldato e Marzano. Festa per tutti.
Jonathan MILAN. 10. In verità, cari amici di tuttobiciweb, chiedo aiuto da casa. Chiedo aiuto a voi. Da una parte io sono estasiato, per il recupero (ai 300 metri era 9°), per il folle recupero, per questa volata sconclusionata e folle. Poi, però, c’è l’altra faccia della medaglia, che ci fa vedere non solo la parte del bicchiere pieno, ma anche quella vuoto. Se solo fosse partito un pochino più avanti. Se solo avesse avuto un paio di dentini in più. Se solo… Però, per quanto mi riguarda, basta e avanza: ha 22 anni, ha un motore da paura. Jonathan c’è e a me va già bene così!
Mark CAVENDISH. 8. È il nonno del gruppo, con i suoi 37 anni, con quella storia e quell’esperienza che si porta appresso, in valigia, sulla sella, sulle spalle. Ha ancora l’energia di un ventenne, la voglia di un ragazzino e l’entusiasmo di un bimbo. Lui sogna ancora di vincere a ripetizione. Lui sogna ancora in grande: non svegliatelo.
Mads PEDERSEN. 5. A differenza di Milan è messo benissimo, ma poi viene risucchiato da quei tre là e una vittoria che sembrava alla sua portata, gliela portano via.
Stefano OLDANI. 6,5. Il milanese della Alpecin si butta nella mischia e prova a raccogliere qualcosa e lo fa con grande lucidità.
Vincenzo ALBANESE. 7. Ennesimo piazzamento per il 26enne campano della Eolo Kometa, che in questo Giro sta diventando uomo mercato. Su di lui almeno tre squadre di World Tour. Piace alla Movistar, piace alla Ineos e alla Ef, dove probabilmente finirà, anche se Basso e Contador faranno di tutto per trattenerlo.
Davide BALLERINI. 8. È uno dei tre superstiti della Soudal Quick-Step e si porta a casa un 8° posto che serve per il morale: il suo, ma anche degli altri due.
Simone CONSONNI. 6,5. Regala a se stesso e alla sua Cofidis il primo piazzamento nei dieci in questo Giro. Non è molto, ma è già qualcosa.
Tao GEOGHEGAN HART. 17. Era chiaramente uno dei grandi favoriti al successo finale. Gambe buone e testa sgombra. Determinazione dei giorni migliori. Spiace un sacco quando un corridore – quale che sia – è costretto a lasciare una corsa. Per Covid, per caduta, per semplice malanno, ma per Tao ancora di più, perché era uno degli uomini più attesi, fin dalla vigilia. Una beffa, un segno del destino, per una squadra che stava curando tutto nei dettagli e finisce per pagare un prezzo altissimo per una caduta. È la storia dei Grandi Giri: nulla di nuovo sotto il sole che non c’è.
Filippo MAGLI. 5. Dopo 5 chilometri di corsa partono asta in resta. Tra i più attivi un volto nuovo, un ragazzo di 24 anni della Green Project-Bardiani CSF-Faizanè che trova la fuga di giornata e va via di primo mattino nella tappa più lunga di questo Giro: 219 km. Con lui Diego Pablo Sevilla (EOLO-Kometa), Laurenz Rex (Intermarché - Circus - Wanty), Thomas Champion (Cofidis), Alexander Konychev e Veljko Stojnić (Team Corratec - Selle Italia). Saranno loro ad animare tutta la tappa, sono loro a fare una grandissima gara (rivoto: 8).
Laurenz REX. 214. Come i chilometri percorsi in fuga dal 23enne belga di Marbourg nella tappa odierna. Il ragazzo della Intermarché - Circus – Wanty si sciroppa 214 chilometri in fuga, vento in faccia e pioggia addosso (anche oggi, così per gradire). Tosto, tostissimo il ragazzo di Valerio Piva.