Aurélien PARET-PEINTRE. 10 e lode. Tappa per il 27enne corridore transalpino della Ag2r-Citröen, per la gioia di Laurent Biondi, per la gioia di Arturas Kasputis, ma anche dei fratelli Alborghetti (Maurizio e Giovanni), che firmano le maglie con il loro logo Rosti: consolazioni d’Italia... Dopo la tappa al Tour delle Alpi Marittime, ecco una vittoria di peso, al Giro d’Italia, per un atleta che scala le montagne ed essendo un “pittore” le colora anche.
Andreas LEKNESSUND. 10. Il 23enne norvegese è fin dal mattino il meglio piazzato tra i sette uomini in fuga. Il ragazzo del Team DSM partito da Venosa con 1' 40" di ritardo da Evenepoel ben presto si veste virtualmente di rosa, poi con il suo secondo posto la maglia la indossa realmente. È l’ennesimo ragazzo del 2000 e dintorni (è del 1999, compirà gli anni il 21 maggio), che regala la maglia rosa al suo Paese, il simbolo del primato a distanza di 42 anni (Knut Knudsen, 1981).
Toms SKUJINS. 7. Il 31enne lettone della Trek – Segafredo prova a portare in albergo un successo di tappa, ma si deve accontentare di un terzo posto che è il premio minimo dopo tanta fatica.
Vincenzo ALBANESE. 6. Sente aria di casa e spicca il volo. È di Laviano (Salerno) il ragazzo della Eolo Kometa. Ha in testa di fare qualcosa di buono e lo fa, andando all’attacco e portandosi dietro Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team), Warren Barguil (Team Arkéa Samsic), Andreas Leknessund (Team DSM), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek - Segafredo) e Toms Skujiņš (Trek - Segafredo). Suo è anche il primo TV di Muro Lucano, davanti ad Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team) e Warren Barguil (Team Arkéa Samsic). Poi paga le micidiali accelerazioni nel finale ed è bravissimo a non farsi prendere dalla frenesia e a proseguire del suo passo.
Nicola CONCI. 6,5. Il 26enne trentino della Alpecin entra nella fuga di giornata e lotta fino alla fine, quando poi è costretto a pagare dazio per via di una corsa parecchio dispendiosa. Un 5° posto buono, che gli vale la sufficienza piena, anzi, pienissima.
Amanuel GHEBREIGZABHIER. 5,5. L’eritreo della Trek Segafredo si aggiudica il GPM di Valico di Monte Carruozzo, poi arriva nel finale molto vuoto, pure troppo.
Damiano CARUSO. 6,5. Sta bene e lo fa vedere chiaramente: è lì (8°).
Domenico POZZOVIVO. 6,5. Arriva al Giro con il fiato corto, senza aver provato con calma mezzi e materiali. Sta prendendo le misure, ma gli altri dovranno prendere le contromisure: ieri 10°. Pozzo c’è!
Gli INEOS GRENADIERS. 7. Provano a rompere le uova nel paniere a Remco (dopo l’uovo di Velasco…), che vuole lasciare la maglia e loro fanno di tutto per fargliela tenere. Non riescono nel loro intento, ma il fatto che ci abbiano provato fa loro solo onore.
Thibaut PINOT. 4. Come i punti che il transalpino ha di vantaggio sull’eritreo Amanuel Ghebreigzabhier. Vuole difendere la maglia azzurra Mediolanum e sul GPM di Passo delle Crocelle si lascia alle spalle Santiago Buitrago (Bahrain - Victorious) e proprio Amanuel Ghebreigzabhier (Trek - Segafredo). La maglia è ancora sua per 4 punti, operazione riuscita.
Paul LAPEIRA. 1. È il primo ritirato del Giro numero 106. Il corridore della AG2R Citroën si era vestito d’azzurro, ma oggi è costretto ad alzare bandiera bianca. Fine del Giro, per problemi intestinali.
Lorenzo FORTUNATO. 27. Compie gli anni in bicicletta, in una tappa tutt’altro che banale, tutt’altro che facile e tutt’altro che asciutta. Questa sera per il ragazzo della Eolo Kometa sarà festa, con una fetta di torta e poca acqua: quella l’ha già presa.