Esiste un legame tra la passione per il ciclismo e quella per il caffè? Lo sport del pedale e la bevanda simbolo dell’italianità non sono poi così diverse l’una dall’altra, sono legate da un sentimento più profondo che il gruppo Cimbali con il marchio Faema ha deciso di indagare con il rinnovo della partnership con Rcs sport in occasione del Giro 2023. La storica produttrice di macchine per il caffè ha accompagnato molte delle imprese sportive di grandi campioni e ha ripreso la sponsorizzazione del ciclismo l’anno scorso a 4 decenni di distanza.
La corsa rosa è ormai alle porte e ieri a Milano il gruppo Cimbali ha presentato i risultati di una ricerca condotta da AstraRicerche volta a far emergere il legame tra caffè e Giro d’Italia. Nello scorso mese di marzo sono state intervistate 1000 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni residenti in Italia ponendo domande circa il Giro d’Italia e il rito del caffè. I risultati sono molto interessanti perché mostrano come ben 4 Italiani su 5 seguono la corsa rosa e la considerano un evento simbolo del nostro Paese. Il ciclismo viene considerato un momento di relax, ma anche una vera e propria tradizione con cui si è cresciuti, un momento di convivialità durante cui discutere di argomenti comuni e il veicolo per conoscere meglio il nostro paese. Sono vari i valori legati al ciclismo, dalla storia al piacere, dalla tradizione ai ricordi di infanzia e gli stessi si ritrovano esattamente nel caffè che è entrato a fare parte della nostra routine. Si potrebbe quasi fare un paragone tra un ciclista e un barista che prepara il caffè: è al tempo stesso velocista, scalatore e anche passista. Le doti da sprinter emergono la mattina, la tipica ora di punta in cui si accumulano le ordinazioni, ma è anche scalatore perché deve essere in grado di affrontare picchi di clienti e infine anche un po’ passista perché il lavoro è una sfida continua.
Caffè a parte, la ricerca fortemente voluta dal gruppo Faema, mostra come il ciclismo sia uno sport fortemente sentito dalla popolazione italiana, quasi 2/3 degli intervistati lo legano ad un prezioso ricordo di infanzia grazie al quale sono cresciuti, non importa se seguono costantemente questo sport oppure no, ma lo ritengono parte integrante di una tradizione che viene tramandata. Il ciclismo entra nelle case, arriva nei paesi, travolge come un uragano a cui non si può rimanere indifferenti, ma a cui si vuole necessariamente partecipare. Tra gli intervistati il 18% ha raccontato di aver assistito dal vivo ad una tappa della corsa rosa confermando la capacità del Giro d’Italia di arrivare ovunque e di unire una popolazione intera.
«Il legame tra Faema e il ciclismo è qualcosa di storico e siamo contenti di aver ripreso contatto con questo sport- ha detto Enrico Bracesco, direttore generale gruppo Cimbali - l’anno scorso abbiamo siglato un accordo con rcs, eravamo una fase di riposizionamento sul mercato e il nostro claim era “the way we are”, ora invece vogliamo reinterpretare il rito del caffè in tutto il mondo. Il caffè fa parte della nostra tradizione, lo stesso vale per il ciclismo e per il Giro d’Italia, ogni anno a maggio è come se il Paese si fermasse per accogliere la corsa rosa. Personalmente ho tanti ricordi speciali legati al Giro e lo stesso vale per molti italiani, c’è una passione che ci lega e lo stesso avviene con il caffè che rappresenta un momento di piacere e di convivialità».
Tra i presenti all’evento targato Faema c’era anche il direttore del Giro Mauro Vegni che tra una settimana darà il via ufficiale all’edizione 2023 della corsa rosa. «Ormai il Giro è alle porte e non vediamo l’ora di incominciare - ha detto il direttore della corsa rosa -: quest’anno c’è un percorso ben articolato che accontenta tutte le tipologie di corridori. Abbiamo imparato molto dall’edizione dello scorso anno perché abbiamo capito che la terza settimana era troppo impegnativa e molti corridori hanno accusato stanchezza. Ci sarà spazio per i cronoman con tre prove contro il tempo tra cui una scalata molto difficile. Il tracciato è bello ed emozionante, ma la corsa poi la fanno i corridori che regalano emozioni al pubblico e a noi organizzatori. Noi forniamo il palcoscenico ma è compito degli atleti mettere in scena lo spettacolo».
Nel corso delle tre settimane del Giro Faema lancerà una sfida alla community di Strava: ogni 100 km percorsi Faema donerà 1€ all’associazione no profit World Bycicle relief che si occupa di fornire biciclette nei paesi in via di sviluppo.
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