Abbiamo perso un amico, un compagno di viaggio, un ragazzo con il quale era facile interagire, comunicare, legare. Un attacco di cuore nel sonno si è portato via Chris Baldwin, giornalista statunitense che aveva scelto di vivere ad Amsterdam e che per tanti anni è stato l’addetto stampa del Team Type1 e poi Novo Nordisk e della Astana di Vincenzo Nibali.
Aveva 52 anni, era nato a Edmonds, Washington, ma era un cittadino del mondo che ha vissuto ad Amsterdam, Londra, Mosca, New York City, Chicago, Missoula nel Montana, Fresno in California, Osh in Kyrgyzstan e Guam. Era facile fare amicizia con lui, curioso del mondo e di come si muovono le cose, gli piaceva parlare di politica, ciclismo, cani e ancora ciclismo.
Impossibile inquadrarlo in una semplice definizione: laureato al Defence Language Institute, aveva imparato la lingua russa e lavorato come interprete per l'esercito degli Stati Uniti. Poi ha conseguito una doppia laurea in russo e linguistica e sapeva parlare in sette lingue (inglese, russo, spagnolo, francese, italiano, tedesco e olandese), fatto davvero insolito per uno statunitense.
Nel 2005, dopo aver lavorato all'estero per diversi anni, si è laureato con un Master of Science presso la Columbia School of Journalism e ha iniziato a lavorare per l’Agenzia Reuters, prima a Londra e poi da Mosca. Infine è arrivato al ciclismo professionistico: ha lavorato come addetto stampa per TeamType 1, Astana e Team NovoNordisk nell'arco di 8 anni. Chris adorava le biciclette e le corse in bicicletta e la sua massima gioia è stata la vittoria del Tour de France con Vincenzo Nibali.
Nel 2017 ha deciso di fermarsi ed è tornato alla vita normale ad Amsterdam con Cash, il cane di razza australiana che è stato con lui fino all’ultimo giorno.
Fai buon viaggio, Chris.