Sono passati alcuni giorni ma le immagini di Tadej Pogačar che, dopo aver staccato tutti gli avversari, pedala veloce sulla sua bicicletta Colnago verso Oudenaarde e taglia a braccia alzate il traguardo del Giro delle Fiandre 2023 fanno ancora emozionare.
Il modo con cui, domenica, il campionissimo sloveno della UAE Team Emirates, ha ottenuto la sua decima vittoria stagionale (la diciassettesima del team, ndr) ha incantato, lasciato a bocca aperta, fatto piangere di gioia: le riprese dall’interno della ammiraglia che mostrano un emozionatissimo Fabio Baldato ne sono una prova.
E se ce ne fosse bisogno, un’ulteriore conferma la fornisce a tuttobiciweb Flavio Valsecchi, giovane ma già esperto meccanico, entrato da quest’anno nello staff della formazione emiratina. «Quella di domenica è stata una grande emozione per tutto il team, tutti abbiamo pianto di gioia. Vincere un Fiandre non è una cosa da tutti i giorni, e non capita a tutti. Per me che sono l’ultimo arrivato nello staff ed ero alla mia prima Ronde è qualche cosa di unico» ci racconta il 33enne di Meda, qualche ora dopo essere rientrato in Brianza dal Belgio.
Attraverso il telefono ci giunge una voce ancora carica di pathos che dice: «Ho guardato diverse volte le immagini, è una emozione veramente particolare. Io domenica ero sulla seconda ammiraglia, e nella fase finale di corsa mi sono posizionato sul Kwaremont con alcune ruote, pronto ad intervenire in caso di foratura di Tadej o altri atleti del team. Sulla prima ammiraglia, invece, con Baldato e Marcato, c’era Giuseppe Archetti. A completare il terzetto di meccanici con noi in Belgio c’era anche Maurizio Da Rin Zanco».
Non solo il racconto delle emozioni. Valsecchi - che oltre alla Ronde van Vlaanderen ha seguito il team a Wevelgem, ed anche nel Grand Prix de Denain vinto da Molano ed alla Koksijde Classic, in cui Ackermann è stato secondo - ci fa scoprire un po’ il mondo della UAE Team Emirates svelandoci come viene preparata una gara dai membri dello staff, e in particolare dai meccanici: «Per affrontare bene una corsa non basta pensare alla bici, tutto parte da un’organizzazione precisa e puntuale passando per la collaborazione tra tutti i componenti dello staff. Soprattutto nelle gare in Belgio anche noi meccanici facciamo le ricognizioni del percorso così come gli atleti e i direttori sportivi; i ciclisti ci danno dei feedback e fanno richieste, in particolare relative alle ruote e al livello delle gomme. Facciamo delle prove tecniche e anche col supporto dei nostri Performance Manager, lavoriamo per trovare la soluzione migliore e più adatta a chi dovrà affrontare la gara».
Poi aggiunge: «A me piace tantissimo lavorare sulle biciclette, prepararle mi rilassa. È la cosa che amo maggiormente nel mio lavoro e il momento più bello della giornata. Mettere a punto biciclette prestigiose come le Colnago lo rende ancora più bello».
Valsecchi e colleghi hanno tante incombenze ma questo non mina la serenità all’interno dello staff della UAE Team Emirates, «Forse, guardando da fuori, si potrebbe pensare che essere in un top team come il nostro, con campioni di altissimo livello, porti molto stress – dice Flavio - Posso assicurare che non è così, l’esperienza di tutti i membri del nostro gruppo ci permette di gestire ogni cosa al meglio e trasformare la tensione in adrenalina. Questo è un tratto distintivo che ho notato anche in Pogačar: più pressione gli mettono e più lui va forte».
Serenità e forza del gruppo sono due concetti che Valsecchi rimarca spesso parlando della UAE Team Emirates: «Sono alla mia prima stagione nel team ma da subito mi hanno colpito l’organizzazione e il modo tranquillo e sereno di lavorare. È una cosa fondamentale, l’ambiente sereno è il “segreto” della nostra squadra, quello che unito all’esperienza di tutto il personale e alla classe degli atleti ci porta ad ottenere risultati importanti» sottolinea.
Altro fattore determinante è la fiducia che Flavio sente forte da parte del team «Dai primi giorni di lavoro ho sentito molta fiducia nei miei confronti, sia da parte dei colleghi che da parte dei corridori: Tadej, ad esempio, è un ragazzo che si fida del nostro lavoro. Noi gli prepariamo la bici, lui sale, pedala e dà il massimo e così fanno anche i suoi compagni, lo hanno dimostrato più di una volta mettendosi davanti al gruppo al primo chilometro per guidare la corsa».
Ora il giovane meccanico brianzolo rimarrà qualche giorno nella sua Meda poi ripartirà per seguire i campioni della formazione guidata dal Team Principal Mauro Gianetti in altre importanti gare: «Sarò al Giro di Sicilia, poi al Romandia e al Giro d’Italia, l’appuntamento più importante e più emozionante. Lo seguirò per tutte le tre settimane e domenica 21 maggio, quando la corsa partirà da Seregno sarà, per me che abito a Meda, un giorno speciale».