Giulio Ciccone sta vivendo un inizio di stagione davvero molto buono e racconta così le sue emozioni: «Siamo partiti con il piede giusto in questa stagione e quella di oggi per me è una vittoria davvero particolare. Dopo l'incidente occorso ieri a Dario Cataldo, ieri sera ho promesso alla squadra che avrei inseguito la vittoria per dedicargliela. Farlo poi così, davanti a questi campioni è ancora più bello. La vittoria è tutta per Dario, con l'augurio di vederlo di nuovo presto tra noi».
Poi un accenno alla tattica scelta: «La salita finale è stata presa molto forte, i Bahrain hanno importo un ritmo fortissimo all'inizio della salita, poi è calato un po' quando ha attaccato Chaves, ma io avevo ben chiaro quello che dovevo fare, ovvero restare sulle ruote di Evenepoel e Roglic e così ho fatto, giocandomi bene le mie carte. Ero veramente al limite negli ultimi metri ma quando ho visto il traguardo ho trovato anche le ultime energie nascoste per sprintare. Oggi era il primo arrivo sopra ai duemila metri della stagione, sapevo che era una grande occasione per me e sono veramente contento di aver centrato un obiettivo così prestigioso davanti a due fra i corridori più forti del mondo».
L'emozione in casa Trek Segafredo, che tra l'altro oggi ha dovuto registrare un altro infortunio - per fortuna senza gravi conseguenze - a Kenny Elissonde finito in ospedale con una probabile frattura al polso, è testimoniata dagli abbracci nella tenda destinata ai protagonisti in attesa della premiazione: prima Juanpe Lpez è arrivato a tutta velocità per abbraccciare Ciccone e poi il diesse Yaroslav Popovych non è riuscito a frenare le lacrime abbracciando il suo corridore.