La storia risale al novembre scorso e sembrava potesse essere chiusa così, con un'ammenda. Oggi sul Corriere della Sera è invece ritornata d'attualità e lo stesso Antonio Tiberi, reduce dal UAE Tour chiuso con un più che incoraggiante 7° posto nella classifica generale (8° era stato al Tour Down Under, ndr) si è trovato travolto da una notizia tutt'altro che edificante. Qui di seguito una breve sintesi dell'articolo apparso sul più importante quotidiano italiano.
«Posizionandosi con la carabina ad aria compressa del tipo Hatsan BT65 SB Elite in prossimità della finestra dell’appartamento in cui risiede a San Marino… l’imputato esplodeva colpi in direzione via Istriani,colpendo intenzionalmente al cranio un gatto che ivi transitava…». Poco dopo «giungeva una richiesta di intervento da parte di un cittadino». La pattuglia «Lince 1 Sera» della Gendarmeria si fionda sul luogo degli spari. Parte una meticolosa inchiesta penale che arriva alla recente sentenza di condanna. Piccola storia di ordinaria follia nella Repubblica di San Marino, con sei elementi che la rendono un po’ meno ordinaria.
1) Il povero gatto è morto sul colpo con «l’evidente segno — si legge nelle carte dell’inchiesta — di un foro di proiettile nel capo».
2) A sparare è stato un ragazzo di 21 anni, Antonio Tiberi, campione sportivo, ma non del tiro: ciclista professionista, bronzo agli europei 2018 e oro nella crono juniores ai mondiali 2019; ha partecipato a Vuelta e Giro di Lombardia.
3) Tiberi è italiano ma residente a San Marino dal marzo 2022, attratto, come molti altri ben retribuiti sportivi (ciclisti ma anche piloti di moto come Enea Bastianini e il giapponese Tatsuki Suzuki), da un regime di tasse agevolate introdotto a fine 2020 dal governo in carica con la legge «residenze atipiche».
4) Il gatto ammazzato da Tiberi era stato «adottato» dal ministro del Turismo e delle Poste Federico Pedini Amati, 46 anni, ex capo di Stato.
5) A chiamare i gendarmi quella sera del 21 giugno scorso è stato proprio il ministro.
6) La condanna: 4.000 euro.
Del delitto felino pochissimo è trapelato. Già si intravedono, però, due partiti: quello del «tutto sommato è stata una ragazzata» e quello del «adesso togliamogli la residenza». Il ciclista-tiratore aveva regolarmente acquistato la carabina (depotenziata), una settimana prima del fattaccio. Ammette le responsabilità nell’interrogatorio a novembre, quando l’ indagine lo aveva già sgamato incrociando A) residenti B) titolari di armi C) linea di tiro.
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