È una lettera aperta breve ma accorata, quella con la quale Mattia Petrucci annuncia la sua decisione di abbandonare il ciclismo. Veronese, classe 2000, bravo in salita e con un bello spunto veloce, Petrucci è appena approdato tra i professionisti con la Green Project Bardiani CSF Faizané ma quello che avrebbe dovuto essere un punto di partenza, per lui si è trasformato nell'ultimo colpo di pedale.
«Dopo 12 anni ho deciso di mettere fine alla mia carriera ciclistica. Le motivazioni sono tante, ma di base ho perso la felicità. In questi ultimi anni ho continuato, forse perché ero troppo dentro per uscirne, ma ora non sono più in grado di vivere tutto questo, sul più bello, raggiunto il professionismo… Lo faccio ora perché sono stanco di vivere il sogno di qualcun altro, e non avrebbe senso mentire/mentirmi e continuare. Non ho trovato il mondo che speravo e tutti i rischi e le difficoltà non generano felicità ma soltanto altri problemi. Forse avrei dovuto accorgermene prima, probabilmente è così, ma è ora che posso cambiare la mia vita. Mi dispiace deludere delle persone, ma si vive una volta sola. E io ho capito cosa voglio dalla mia vita».
Due volte campione italiano da allievo, 15 vittorie da Juniores, vittorie e piazzamenti di rilievo negli Under23, 3° e 5° ai campionati nazionali di categoria negli ultimi due anni, 2° al Piccolo Lombardia nel 2021, 3° a S. Vendemmiano, 3° di tappa al Giro d’Italia U23 sull’arrivo di Pinzolo: queste le giornate più importanti della carriera di un ragazzo che ha deciso di fermarsi. Buona vita, Mattia.