Non è stata la serata che speravamo. Elia Viviani, in corsa con la maglia di campione del mondo, ha chiuso solo quinto il torneo dell'eliminazione e deve cedere il suo titolo europeo l tedesco Tim Torn Teutengberg con il secondo posto del portoghese Rui Oliveira e bronzo all'olandese Heijnen. Il veronese, che è reduce dall'esordio su strada alla Vuelta a Ssan Juan, non ha evidentemente ancora raggiunto una condizione tale da permettergli di muoversi con la consueta abilità in una prova semplice da vedere ma decisamente mpegnatva da interpretare. Non è un caso che già prima d essere eliminato Viviani abbia faticato a salvarsi in almeno altre due volate.
«Febbraio è un mese difficile per tutti coloro che non preparano solo la pista. Oggi mi mancava quel cambio di ritmo fondamentale per poter recuperare gli scatti dopo ogni giro. Per metà gara è andata, poi quando si è alzato il livello ho sofferto. Forse se fossi riuscito a restare nei quattro, ma avevo faticato nello sprint precedente e non ho avuto la forza per chiudere» ha spiegato il veronese.
SCRATCH. Ci ha abituato talmente bene, Martina Fidanza, che quando non vince... delude. È accaduto oggi nello scratch che ha assegnato la prima medaglia europea di Grenchen 2023. In una gara estremamente tattica, le atlete più attese si sono lasciate scappare ad una decina di giri dalla conclusione la portoghese Martins e la spagnola Larriarte: le due hanno proseguito d'accordo, nessuna le ha inseguite e quindi... addio sogni di gloria.
La portoghese Maria Martins ha vinto senza nemmeno lottare visto che la spagnola Eukene Larriarte si è rialzata quando è stata sicura dell'argento, terzo posto per la polacca Daria Piulik, con Martina Fidanza quinta alle spalle della olandese Maike Van der Duin.
«Siamo all’inizio di stagione e questo è stato il primo scratch dell’anno. Ho provato a tenere insieme il gruppo, ma non ho trovato molta collaborazione. Ci tenevo ad onorare questa maglia iridata, ma oggettivamente non potevo fare di più. Adesso la testa è già all’inseguimento di domani. Le britanniche sembrano lontane, ma è anche vero che noi abbiamo sbagliato qualcosa e penso che possiamo limare il tempo».
VELOCITA' A SQUADRE FEMMINILE. Concludono il torneo al settimo posto Giada Capobianchi, Miriam Vece e Rachele Barbieri. Ed è un grande risultato Intanto perché le ragazze erano al primo appuntamento ufficiale, poi perché si sono migliorate di mezzo secondo rispetto al mattino e infine perché hanno fatto migliorato anche di una posizione rispetto all'ottavo tempo del mattino.
Titolo alla Germania - ed è una conferma a livello europeo - che ha battuto la Gran Bretagna, bronzo all’Olanda che ha avuto la meglio su una Francia deludente.
«E’ la prima volta che corriamo insieme – ha dichiarato Rachele Barbieri -. Ho accettato di buon grado la richiesta di Quaranta. Il Team Sprint non è per me una novità, l’ho corsa qualche volta in occasione dei Campionati italiani».
«Sono veramente contenta di essere scesa in pista anche nel Team Sprint – ha commentato Miriam Vece, veterana della velocità femminile – mi auguro che questo terzetto possa continuare a correre insieme e migliorarsi, come abbiamo dimostrato tra la prima e seconda prova».
VELOCITA' A SQUADRE MASCHILE. Doppio record italiano per Mattia Tugnolo, Matteo Predomo e Matteo Bianchi che stasera hanno battuto il primato che avevano fissato sul far del pomeriggio: 44.071 il loro tempo, con quella barriera - i 44 secondi - che si fa sempre più vicina.
L'Olanda ha vinto la supersfida della finale contro la Gran Bretagna, bronzo per la Francia che ha superato la Germania.
«Ci eravamo posti l’obiettivo di correre 44” netti. Ci siamo riusciti, nonostante Tugnolo oggi fosse indisposto. Siamo contenti e consapevoli che abbiamo ancora margini di crescita» ha spiegato Matteo Bianchi a fine giornata.