Ce lo aveva detto che aveva tanta voglia di vincere e oggi Davide Formolo è stato di parola, andando vicinissimo al successo nel scenografico arrivo di Harrat Uwayrid, quarta tappa del Saudi Tour 2023. Il corridore di Marano di Valpolicella è stato battuto allo sprint solo da Ruben Guerreiro e ha buonissime possibilità a questo punto di chiudere al secondo posto la corsa saudita.
La certezza di avere già un buon colpo di pedale si mescola con l’amarezza di essere andato vicinissimo ad un successo che manca da due anni e mezzo: «Volevo provare a vincere una tappa, ma forse la salita non si è rivelata abbastanza dura – ha detto Formolo subito dopo l’arrivo -. Ho provato a fare la differenza, ma Guerreiro e Buitrago sono riusciti a rimanere agganciati. In volata sono rimasto leggermente chiuso ai 300 metri, altrimenti sarei forse riuscito a fare qualcosa di meglio. Peccato, non c'è molto altro da dire. Per il momento me lo faccio andare bene, la gamba c'è e ci riproverò in Oman».
Stesso mood per il suo direttore sportivo Fabio Baldato: «Con Guerreiro sapevamo di avere poche chances in volata, per sperare di vincere bisognava riuscire a staccarlo in salita – ha spiegato il manager vicentino -. L'unica cosa che ho detto nel finale a Davide era di aspettare Großschartner e provare a giocarsela in due, ma ormai era complicato fare qualcosa di diverso. Puntavamo a vincere il Saudi Tour, ci siamo andati molto vicino, peccato».
Ciò non toglie che quanto mostrato da Formolo in questa prima settimana di gare lascia ben sperare per il prosieguo della stagione: «I segnali sono più che positivi, Formolo era chiamato a fare bene qui e in Oman e l'inizio è stato incoraggiante, oggi su una salita così esplosiva ha risposto bene a corridori che pesano 4-5 kg meno di lui – continua Baldato -. La settimana prossima in Oman avrà più occasioni per provare a portare a casa un bel risultato e tornare alla vittoria».
Davide ci ha rivelato che quest’anno avrà più spazio per coltivare ambizioni personali e il suo direttore sportivo, che lo guiderà anche al Giro d’Italia, lo conferma: «Se avrà più spazio rispetto al 2022? Direi di sì, è giusto che sia così. In questo tipo di gare ha la possibilità di mostrare tutto il suo valore, mentre in altre corse sarà a disposizione dei compagni. Al Giro avrà un ruolo simile a quello d'anno scorso, le occasioni per mettersi in mostra anche lì non mancheranno».
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