Sul calar del giorno del suo 33esimo compleanno Peter Sagan ha annunciato che questa sarà la sua ultima stagione su strada nel World Tour. Il campione slovacco circondato dagli uomini che lo hanno accompagnato nell'arco della sua strepitosa carriera alla stampa internazionale presente alla Vuelta a San Juan, in Argentina, ha spiegato di voler dedicare più tempo al figlio Marlon, che ha 5 anni e finora si è potuto godere poco il papà perchè costretto a viaggiare tanto per lavoro, e a divertirsi con la mtb, il suo primo amore.
La Total Energies, con cui è sotto contratto fino al 2024 compreso, ha provato in tutti i modi a fargli cambiare idea ma il tre volte campione del mondo ha deciso di chiudere la sua avventura nel mondo delle due ruote come l'aveva iniziata a 9 anni, vale a dire nel fuoristrada, ambendo fin da ora a partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 nel cross country olimpico.
«Il momento è arrivato. Fin da quando avevo 20 anni ho sempre pensato che mi sarei ritirato attorno ai 30, anche se ritiro non è la parola giusta per quello che mi aspetta. Continuerò ad essere presente nel mondo del ciclismo, solo in modo diverso. Magari l'anno prossimo tornerò proprio qui in Argentina con la maglia della Nazionale Slovacca in sella alla mia mtb. Ho voluto dare questa notizia alla prima corsa dell'anno perchè è giusto che i tifosi sappiano le mie intenzioni» ha dichiarato emozionato ma sereno, con a fianco i compagni Maciej Bodnar e Daniel Oss, il procuratore Giovanni Lombardi, l'addetto stampa Gabriele Uboldi, il massaggiatore Maros Hlad, il meccanico Mindaugas Goncaras e il direttore sportivo Ján Valach.
Ad ascoltarlo e applaudirlo, anche sul palco del concerto della band rock argentina La Beriso che ha allietato la serata all'Autodromo Villicum, c'erano alcuni colleghi e amici come Elia Viviani, Fernando Gaviria, Giacomo Nizzolo, Alan Marangoni e il suo primo manager alla Liquigas Roberto Amadio. Al dispiacere di tutti per l'avvicinarsi della fine della carriera di uno dei corridori più amati di tutti i tempi, lo stesso Peter risponde con una battuta in perfetto stile Sagan. Una di quelle che già ci mancano all'idea di non averlo più in gruppo tra una decina di mesi. «Ragazzi, non sono morto – ridacchia. - Continuerò a essere tra voi e a divertirmi con la bicicletta. Gli ultimi due anni sono stati difficili per me, ma non ho preso questa decisione per questo e anche se nel corso dell'anno vincessi di tutto e di più non cambierò idea. Non è per una questione di prestazione, ma dipende da ciò che voglio per me. Nella mia vita il ciclismo non è tutto. Nel corso di quest'anno darò il massimo per divertirmi e cogliere qualche altra corsa importante tra classiche e Tour de France».
Un commento più approfondito di Peter Sagan lo potrete ascoltare nella puntata di lunedì sera del nostro podcast BlaBlaBike