Il 2022 è stato l’anno del grande ritorno di Fabio Jakobsen e in questa nuova stagione, in cui debutterà in Argentina, l'olandese vuole continuare a fare bene e migliorare i risultati della stagione passata, con un occhio puntato verso la Milano-Sanremo. La prossima settimana Jakobsen volerà con Remco Evenepoel e Yves Lampaert a San Juan, dove inizierà a correre il 22 gennaio, ma non punta subito al successo e pensa che l’Argentina potrà aiutarlo a mettere le basi per le gare successive. «Per me correre in Argentina sarà un po’ come essere a un ritiro di tre settimane con il bel tempo e dormendo a 1100 metri di altitudine. Sarà una sorta di investimento per affrontare meglio le gare in primavera».
Il programma di Jakobsen non sarà molto diverso rispetto a quello dello scorso anno e verrà a correre in Italia. «Correrò la Tirreno-Adriatico invece della Parigi-Nizza. Sono anche nell’elenco del Giro delle Fiandre e anche la Milano-Sanremo sarà una corsa aperta per me».
La Classica Italiana piace molto a Jakobsen e per lui vincere a Sanremo sarebbe la realizzazione di un sogno. «Per vincere a Sanremo devo essere forte e sia le condizioni meteo che l'andamento della gara dovranno essere a mio favore, se voglio fare uno sprint su Via Roma. Non è stato così l'anno scorso». Fabio Jakobsen è un velocista straordinario, senza dubbio uno dei più potenti degli ultimi anni, ma il corridore olandese potrebbe diventare anche un uomo di riferimento per le Classiche nella sua Soudal – Quick Step.
«Se vuoi essere tra i corridori in testa sulla Cipressa, devi cambiare un po’ come corridore. Ma la mia priorità per il momento non è quella di cambiare completamente il mio modo di correre. Penso che rimanere un velocista puro sarà sempre il mio obiettivo principale».
Lo scorso anno al Tour de France Jakobsen fu scelto da Lefevre per andare al Tour de France al posto di Cavendish. Questa decisione suscitò molte polemiche, ma secondo Jakobsen quella fu la scelta migliore per la squadra.
«Ho compreso il comportamento di Cavendish lo scorso anno, se si guarda il suo palmares era logico pensare che sarebbe andato al Tour. Ma in questa squadra, la selezione viene davvero fatta solo una settimana e mezza prima del Tour e non a gennaio. Sia io che Tim Merlier faremo del nostro meglio in primavera, ma ci saranno tante gare da fare e la scelta verrà fatta tra il velocista numero uno e il velocista numero due. Oggi sono candidato per andare al Tour de France ma non posso metterci la mano sul fuoco. So per certo però, che voglio essere il velocista numero uno».