Finora ogni anno è cresciuta sempre di più. Adesso che ha 18 anni, si sente più tranquilla e consapevole dei propri mezzi. Francesca Pellegrini è fra le giovani promesse del ciclismo femminile italiano. Bergamasca di Capizzone, in Valle Imagna, si è lasciata alla spalle una stagione da grande protagonista caratterizzata da sei successi su strada, dal titolo europeo e tricolore su pista nell'Inseguimento a squadre, dall'argento mondiale nella medesima specialità, e dal quarto posto nella sfida iridata e continentale su strada con le juniores.
"La bici fa parte della mia vita-racconta Francesca-è sacrificio e sofferenza ma mi piace moltissimo. Ho scelto il ciclismo perchè mi sento un pò maschiaccio e anche perchè i miei non volevano che giocassi a pallone. In famiglia, tranne la sottoscritta e mio fratello Lorenzo (gareggia tra gli juniores con la Massì Supermercati, ndr), nessuno andava in bicicletta, solo il nonno Arturo è un grande appassionato".
Per Francesca la corsa perfetta è stata il Piccolo Trofeo Binda di Cittiglio, la classica di primavera più ambita della categoria donne juniores (17-18 anni) che ogni anno si svolge nel varesotto qualche ora prima della prova di Coppa del Mondo riservata alle Elite.
"Ho sempre amato questa gara fin da piccola, e adesso che sono riuscita a vincerla è stata incredibile. Ho dato tutto nel finale e in volata sono riuscita a spuntarla sulle mie avversarie. Non dico di aver realizzato un sogno ma poco ci manca".
Obiettivi per la prossima stagione?
"Il 2023 sarà il mio primo anno nella categoria superiore delle Elite. Non sarà facile, e non mi pongo aspettative di niente: fare sperienza, migliorare, crescere e imparare dalle altre saranno il mio punto di partenza".
L'Italia non ha mai avuto un ciclismo femminile così forte. E' d'accordo?
"Sono d'accordo e sono in molti a pensarla alla stessa maniera. Quest'anno ci siamo state solo noi a contrastare lo strapotere delle olandesi e la situazione è sotto gli occhi di tutti: il nostro è un movimento che vive un bel periodo sotto tutti gli aspetti".
Oltre a pedalare che fa nella vita?
"Frequento la quinta superiore del Liceo Scientfico Sportivo "Edoardo Amaldi" di Alzate Brianza con buoni profitti. L'anno prossimo avrò la maturità ed è anche per questo motivo che la mia sarà una stagione di orientamento nella nuova categoria".
Ha dei piani per il futuro?.
"Non so quale sarà l'apice della mia carriera sportiva, ma in testa ho la medicina e i corsi di laurea in Farmacia all'Università".
Cresciuta ciclisticamente nella Vanotti Kociss di Almenno San Salvatore, si è plasmata con la Valcar Travel & Service di Bottanuco della famiglia Villa. Francesca risiede a Capizzone con il padre Riccardo, muratore, e la madre Elena infermiera nel reparto di rianimazione. S'ispira a Elisa Balsamo, ama la musica, è single, ha sempre fatto di testa sua e non rimpiange nulla.