Nel giorno in cui ha presentato il Grand Depart del Tour de France, Firenze ha avuto con Marta Cavalli una madrina d’eccezione: con la gioia negli occhi e un grande sorriso, la campionessa cremonese ha portato la sua testimonianza a Palazzo Vecchio.
«E’ un evento speciale per noi italiani in particolar modo per me che milito in una squadra francese. Sono una appassionata della cultura francese e del loro ciclismo e portarne una parte in Italia per me è un grande orgoglio. Ma deve essere un orgoglio per tutti noi italiani e siamo curiosi di vedere quello che hanno programmato gli organizzatori per questa grande festa del ciclismo».
Marta corre per la FDJ Suez e nel 2022 ha conquistato l’Amstel Gold Race e la Freccia Vallone, chiudendo al secondo posto nella classifica generale del Giro Rosa. «Ho appena lasciato le mie compagne nel ritiro in Spagna e quindi il mio moorale è molto alto. Abbiamo lavorato bene, cercando di mettere le basi per il prossimo anno ed essere presente ad un evento come la presentazione delle tappe italiane del Tour 2024, per me è veramente un grande onore».
Lo scorso anno Marta era al via del Tour femminile e secondo lei, oltre alla corsa maschile, Aso dovrebbe organizzare delle tappe in Italia anche per l’edizione femminile del Tour. «Riguardo al Tour femminile, la Grand Depart del 2024 potrebbe essere uno spunto interessante anche per la corsa femminile. Alla fine l’Italia è un Paese che ha scenari differenti e potrebbe essere il terreno per creare tappe non troppo lontano dalla Francia ad esempio sulle Alpi e sarebbe bello se gli organizzatori prendessero l'abitudine di passare in Italia quando si trovano lungo il confine alpino con il nostro Paese».
Marta Cavalli è andata forte lo scorso anno, ma il suo intento è quello di crescere e migliorare ancora. «Nel 2023 voglio partire bene, confermarmi e rafforzare i miei risultati. Mi piacerebbe vincere una tappa al Tour de France, ma anche al Giro voglio fare bene. Con il Tour ho un conto in sospeso, c’è una sfida personale. Lo scorso anno ho avuto molta sfortuna e quindi voglio cercare di invertire la rotta e ribaltare la situazione per bilanciarla».
Il tema sicurezza è importante per i ciclisti perché sono loro le prime vittime sulla strada e proprio questa mattina Marta Cavalli ha avuto un incidente, senza conseguenze, con una macchina che non ha rispettato le distanze.
«Si parla tanto di sicurezza ma non basta e proprio questa mattina ho avuto un incidente sulla strada mentre mi allenavo, con una macchina che non mi ha visto e non ha rispettato la distanza. Bisogna migliorare tanto, perché i pericoli sono veramente molti. Una macchina che non calcola la distanza di sicurezza è un pericolo per un ciclista e tutti gli automobilisti devono capire che noi in bici sulla strada non possiamo difenderci. Quando una persona si mette alla guida di una macchina, deve avere più consapevolezza di quello che potrebbe causare con la sua disattenzione e la sua fretta. Il ciclista sulla strada è la parte debole e adesso noi ci alleniamo con il timore, che una macchina, saltando fuori all’improvviso può colpirci. Ci sono macchine ovunque e il pericolo può presentarsi in qualunque momento e noi, anche se siamo attenti, non possiamo prevedere quello che potrebbe fare una persona mentre guida e questo è l’aspetto più pericoloso. Il pericolo potrebbe essere dietro l’angolo e spesso e volentieri non dipende da noi e noi siamo la parte più fragile di quello che accade sulle strade».
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