Per la prima volta nella sua storia, iniziata nel 1903, il Tour de France partirà dall'Italia. Nel 2024 sarà scritta una nuova, splendida pagina di storia.
Il valore di questa storica partenza è ben rappresentato dalle parole del suo direttore Christian Prudhomme: «Il Tour de France non è mai partito dall’Italia e questa era una sorta di anomalia. Erano già stati in corsa per la partenza del 2014, poi durante la pandemia ho ricevuto un messaggio del sindaco Dario Nardella con una foto di Firenze che diceva “Firenze, così bella e così deserta. Quando sarà finita la pandemia vediamoci, noi continuiamo a sognare il Tour de France”. Poi si è associato con l’Emilia Romagna e con il Governatore Bonaccini, che ha salvato il Mondiale 2020.
E ancora: «L’Italia è la culla del ciclismo romantico, la patria dei campionissimi da Ottavio Bottecchia che è stato il primo a vincere il Tour nel 1924, passando per Gino Bartali che è stato un grande uomo ed è Giusto tra le Nazioni, poi Fausto Coppi, Gastone Nencini che in maglia gialla ha stretto la mano al generale De Gaulle, Gimondi e Pantani fino a Vincenzo Nibali, un campione eccezionale che ha vinto tutti e tre i grandi Giri».
Cosa si aspetta il Tour dal nostro Paese? «L’Italia è un Paese magnifico, bellissimo, toccheremo ogni giorno dei luoghi patrimonio dell’Umanità, ci sarà tanto terreno ideale per godere di un magnifico spettacolo sportivo, attraverseremo territori meravigliosi, sarà una splendida avventura».
Domani presentazione a Bologna incentrata sulla seconda tappa e venerdì presentazione a Torino per raccontare la terza tappa.
LA STORIA. Non bisogna dimenticare che il primo vincitore del Tour, Maurice Garin, era originario della Valle d'Aosta e da soli due anni aveva il passaporto francese quando vinse l'edizione inaugurale nel 1903. Mentre le campagne trionfali di campioni straordinari, da Gino Bartali e Fausto Coppi a Marco Pantani e Vincenzo Nibali, hanno segnato il secolo tra la prima vittoria di Ottavio Bottecchia e la partenza del Tour di Firenze nel giugno 2024: gli italiani sono tra i corridori più creativi del gruppo, sempre pronti a dare spettacolo su ogni terreno. Anche se non ha mai fatto uno sforzo "concertato per sopravvivere fino alla resa dei conti finale sugli Champs-Élysées" Mario Cipollini è diventato uno dei vincitori di tappa più prolifici degli anni 1990, mentre Claudio Chiappucci ha conquistato la maglia a pois due volte (1991 e 1992). In anni più recenti, è stato Fabio Aru a sventolare la bandiera del suo paese vincendo su La Planche des Belles Filles nel 2017 con la maglia di campione nazionale. Franco Bitossi e Alessandro Petacchi sono gli unici due italiani ad aver vinto la maglia verde del Tour.
LE TAPPE
1a tappa FIRENZE-RIMINI km 205 con sette salite e 3.700 metri di dislivello
2a tappa CESENATICO-BOLOGNA km 200 con la doppia salita al San Luca nel finale
3a tappa PIACENZA-TORINO km 225 con passaggi nell'Alessandrino e occasione per i velocisti
4a tappa partenza da PINEROLO verso la FRANCIA
TUTTE LE TAPPE DEL TOUR IN ITALIA NELLA STORIA
1948 : Marsiglia > Sanremo (vinta da Gino Sciardis)
Sanremo > Cannes (Louison Bobet)
1949: Briançon > Aosta (Fausto Coppi)
San Vincenzo d'Aosta > Losanna (Vincenzo Rossello)
1952: Le Bourg-d'Oisans > Sestriere (Le Bourg-d'Oisans) di Fausto Coppi ( 1952)
Sestrières > Monaco (Jan Nolten)
1956 : Gap > Torino (Nino Defilippis)
Torino > Grenoble (Charly Gaul)
1959 : Lautaret > Saint-Vincent-d'Aosta (Ercole Baldini)
Saint-Vincent-d'Aoste > Annecy (Rolf Graf)
1961 : Grenoble > Torino (Guy Ignolin)
Torino > Antibes-Juan-les-Pins (Guido Carlesi)
1966 : Briançon > Torino (Franco Bitossi)
Ivrea > Chamonix (Eddy Schutz)
1992 : Saint-Gervais > Sestriere (Claudio Chiappucci)
Sestrières > L'Alpe-d'Huez (Andrew Hampsten)
1996 : Le Monêtier-les-Bains > Sestriere (Bjärne Riis)
Torino > Gap (Erik Zabel)
1999 : Le Grand-Bornand > Sestriere (Lance Armstrong)
Sestrières > L'Alpe-d'Huez (Giuseppe Guerini)
2008 : Embrun > Prato Nevoso (Simon Gerrans)
Cuneo > Jausiers (Cyril Dessel)
2011 : Gap > Pinerolo (Edvald Boasson Hagen)
Pinerolo > Col du Galibier (Andy Schleck)
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