Il ciclismo racconta tnte storie, alcune delle quali sono crude e drammatiche. Una di queste l’ha portata alla ribalta Aafke Soet, venticinquenne ciclista olandese della Jumbo Visma, che ha annunciato su Instagram la sua decisione di chiudere la carriera. Ma soprattutto ha deciso di spiegare a tutti i motivi della sua decisione.
«Nell’ultimo periodo ho smesso di andare in bici a causa dell’anoressia. All'inizio non sentivo il bisogno di dire perché non correvo più, ma ora scrivo questo messaggio di addio al ciclismo perché voglio parlare di quello che mi è successo.
Da tempo, mi vergogno di quello contro cui ho lottato, qualcosa che probabilmente ha rovinato le mie possibilità di vivere una carriera di successo, qualcosa che mi auguro che nessuno debba affrontare, ma che purtroppo si manifesta molto spesso nel ciclismo e nella nostra società.
Per cinque anni ho avuto un disturbo alimentare, con alti e bassi, ma con una costante, quella di avere continuamente pensieri negativi. Quando finalmente la mia mente si è calmata, ho potuto vederele cose più chiaramente: sono rattristata dal fatto che anche molte delle mie colleghe ne soffrano.
Soffrono a causa di pensieri negativi, soffrono per il desiderio di avere un corpo, per inseguire ideali distorti e una falsa immagine di sé. A tutte loro dico, guardatevi intorno, state attente e non abbiate paura.
Non abbiate paura di fare domande e di chiedere aiuto! E soprattutto, siate tutte consapevoli del fatto che nessuno sa cosa stia vivendo qualcuno che sta in silenzio. Perché i problemi che agitano la mente, quale che sia la loro natura, non si vedono. Il regalo più grande che potete fare è la gentilezza, il tempo e l'amore.
Quanto a me, sono felice di poter dire «Mi sono ripresa» Finalmente posso vedere quanto è bella la vita. Auguro lo stesso a tutti coloro che lottano. Per questo ho deciso di condividere la mia storia e di annunciare che nel 2023 sarò l'orgogliosa ambasciatrice di un progetto che vuol combattere i disturbi alimentari nello sport (clicca qui).
Non vedo l'ora di usare la mia ritrovata energia, la mia creatività e la mia positività per contribuire a questa mission».
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