GIRO D'ITALIA 2023. IL FASCINO ETERNO DELLE MONTAGNE

GIRO D'ITALIA | 17/10/2022 | 18:02
di Francesca Monzone

Da sempre le salite sono il simbolo delle grandi sfide nel ciclismo e anche quest’anno la corsa rosa ci regalerà tante emozioni, con le sue montagne che ci riportano indietro nel tempo, quando a contendersi la vittoria c’erano Coppi e Bartali oppure Merckx con Gimondi. Senza dimenticare mai l’amato Marco Pantani.


L’Abruzzo sarà protagonista con la settima tappa il 12 maggio e, dopo il via da Capua i corridori arriveranno sul Gran Sasso. Sarà una tappa a quattro stelle, con 218 km e 4000 metri di dislivello. Questa sarà la tappa regina dell’Italia Centrale, che deciderà chi questo Giro sicuramente non potrà vincerlo.


Tutto cambierà rapidamente quando i corridori incontreranno le Alpi: la battaglia si scatenerà venerdì 19 maggio con la tredicesima frazione che proporrà la Cima Coppi. Saranno 208 i km da percorrere con 5100 metri di dislivello che da Borgofranco d’Ivrea porteranno il plotone a Crans Montana, in Svizzera, unico sconfinamento del Giro. Il Gran San Bernardo con i suoi 34 km di salita caratterizzerà la giornata, anche se le sue pendenze non sono durissime: con i suoi 2469 metri sarà la Cima Coppi 2023. A seguire i corridori affronteranno la Croix de Coeur, salita di 15 km con 1350 metri di dislivello che porterà la carovana rosa a quota 2174 metri. L’arrivo  a quota 1505 metri sarà a Crans Montana, salita affrontata da un versante inedito rispetto a quello che viene tradizionalmente percorso.

Estremamente insidiosa la tappa di Bergamo: su queste strade il pubblico sarà tantissimo perché il percorso attraverserà zone in cui il ciclismo ha una tradizione antica. Si saliranno in rapida successione al Valico di Valcava, Mirago San Salvatore, Selvino e Valpiana:  quasi sempre sotto i 1000 di altitudine, ma queste saranno salite faranno male a molti.

Dopo il secondo giorno di riposo il Giro d’Italia dalla Lombardia si sposterà in Trentino per una tappa con oltre 5000 metri di dislivello suddivisi in quattro salite. La partenza sarà a Sabbio Chiense, nel Bresciano: dopo Passo Santa Barbara (1169 s.l.m) con pendenze medie al 10%, si raggiungerà Passo Bordala (1253 s.l.m), Matassone (832 s.l.m), Serrada (1250 s.l.m), per arrivare a Monte Bondone dal versante di Aldeno.  La montagna simbolo di Trento con i suoi 1570 metri e punte al 15%,  sarà l’arrivo della sedicesima tappa, lunga 198 km e caratterizzata da 5200 metri di dislivello totale.

La frazione numero 18 porterà la corsa rosa da Oderzo a Val di Zoldo, in provincia di Belluno: il gruppo si troverà subito alle prese con il Passo della Crosetta e i suoi 1127 metri di altitudine, per continuare con Forcella di Cibiana (1530 s.l.m) e l’inedito Coi con i suoi 4 km di salita con pendenze medie al 10% e punte che sfioreranno il 19%. L’arrivo sarà a Val di Zoldo a quota 1514 con un totale di 3700 metri di dislivello nelle gambe. 

Venerdì 26 maggio i corridori affronteranno il tappone dolomitico con le Tre Cime di Lavaredo: saranno Cima Grande, Cima Ovest e Cima Piccola a far da sfondo alla ventesima tappa, probabilmente la più dura del Giro d’Italia 2023. Il gruppo dovrà percorrere 182 km con 5400 metri di dislivello totale che da Longarone porteranno il plotone - negli ultimi 100 km - ad affrontare un autentico calvario: Passo Campolongo (1875 s.l.m), Passo Valparola (2196 s.l.m), con pendenze che arriveranno fino al 18%, Passo Giau (2233 s.l.m) dal versante di Selva di Cadore con pendenza media al 10% e Passo Tre Croci,. La tappa si concluderà con la scalata fino alle Tre Cime di Lavaredo, simbolo indiscusso delle Dolomiti italiane, con una salita che avrà pendenze fino al 18%.

La penultima tappa propone la cronoscalata al Monte Lussari con traguardo a quota 1766 metri di altitudine. La partenza sarà a Tarvisio su un tracciato lungo 18,6  km e 1050 metri di dislivello. I primi 10 km saranno pianeggianti, con tratti in leggerissima discesa lungo la Ciclovia Alpe Adria, dove sarà possibile raggiungere alte velocità. Gli ultimi 8 km saranno in cemento e porteranno al Santuario con il tempo intermedio che verrà preso al Torrente Saisera. I primi 4,8 km avranno pendenze al 15%, poi la strada si addolcirà lievemente ma la pendenza media non sarà mai sotto il 12%. Verso il finale il terreno spianerà dolcemente fino all’ultimo strappo che toccherà pendenze al 22%.

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