Di solito consideriamo le corse di ciclismo come un fatto europeo, magari anche un po’ americano ed australiano, niente più, eppure in Asia le corse in bicicletta hanno un potere totalmente magico. In Malesia hanno atteso quasi due anni per rivedere sulle proprie strade il Tour del Langkawi, tutta colpa del covid che ha costretto a cancellazioni e riprogrammazioni, poi finalmente le date dall’11 al 18 ottobre sono state accolte con vero e proprio giubilo da organizzazione e pubblico. Non pensate al Tour de Langkawi come un evento esclusivamente sportivo, anzi è qualcosa di molto di più: è un evento su scala nazionale calcolato letteralmente al millimetro, una vetrina incredibile per pubblicizzare il Paese e l’occasione per bloccare tutto per qualche ora e godersi la festa.
Il giorno del nostro arrivo avevamo già avuto un primo assaggio della portata organizzativa dell’evento, una cena di gala con tanto di primo ministro e delegati dello sport, ma questa mattina a Kuala Pilah e soprattutto con l’arrivo alle Petronas Tower ne abbiamo avuto la conferma. Ad assistere al foglio firma e alla presentazione delle squadre nella zona partenza c’erano soprattutto delle scolaresche, classi intere di maschi e femmine che, schierati dietro le transenne, guardavano affascinati i corridori sfilare sperando in un saluto. «Sono settimane che ci prepariamo a questo evento, non seguiamo molto il ciclismo ma le nostre insegnanti ci hanno spiegato l’importanza di questa competizione. Per noi è un giorno di festa e vogliamo onorarlo al meglio» ci spiega un gruppo di ragazzini che sventola la bandiera malese, sul volto un sorriso enorme e tanto orgoglio di appartenere a questa nazione. Le loro parole ci fanno capire la loro visione completamente differente, l’importanza di tifare per tutti non solo i propri connazionali, applaudire per mostrare la propria presenza ed onorare la corsa al meglio.
Ci sono bastati due giorni per capire che qui, almeno per il momento, chi fa parte della carovana del Tour de Langkawi è sacro. Se per le squadre World Tour, Professional e Continental europee è ormai un’abitudine vederci gironzolare per le varie corse, ecco che per i team locali il nostro arrivo è un’autentica festa. I corridori dei team asiatici si mettono letteralmente in posa chiamandoci a gran voce, vogliono una foto, vogliono che si parli di loro e in qualche modo provano a viaggiare in Europa almeno attraverso un canale di informazione. Alcuni prima della partenza non riescono a trattenere l’emozione, un ragazzo del della selezione della Thailandia si lascia andare a qualche lacrima prima di sfoggiare nuovamente un sorriso. Il pubblico ci applaude al nostro passaggio quasi come se fossimo noi i veri protagonisti dell’evento, i ragazzi delle scuole ci salutano con la mano e appena vedono una macchina fotografica si mettono in posa ancora e ancora. Crediamo sia una cosa normale da queste parti, ma in realtà è tutta colpa della nostra faccia, del nostro status civile. Appena i malesi si accorgono di uno straniero, ancor di più se europeo, fiutano la possibilità di conoscere un mondo lontano, con un inglese traballante pongono domande ansiosi di conoscere di più di quello che definiscono un paese magico.
Scordatevi la possibilità di vedere tifosi forsennati come in Italia e in Francia, qui non ci sono fanclub, troppo poche ke corse per affezionarsi a qualcuno, ci spiegano. Gli appassionati però ci sono e compaiono all’improvviso chiamando per nome il loro beniamino. Per la maggior parte delle persone la gara è soltanto un contorno di quella è invece una grande festa a cui partecipare con tutta la famiglia. Grandi e piccoli con gli occhi totalmente sbarrati attendono l’arrivo senza curarsi della pioggia battente, davanti a loro c’è un autentico spettacolo di cui non conoscono bene le regole ma hanno capito che sarà straordinario. «Il Tour de Langkawi è come una festa nazionale, molti tra di noi si fermano dal proprio lavoro per entrare nell’organizzazione, tutti vogliamo fare la nostra parte» ci dice orgogliosa una signora, intanto poco alla volta entriamo nella mentalità del popolo malese che da strano ci appare totalmente incredibile. Mentre attendiamo l’arrivo della tappa ci guardiamo intorno e vediamo gli occhi emozionati. Siamo dall’altra parte del mondo e qui il modo di intendere il ciclismo è totalmente diverso, ma c’è una cosa che abbiamo in capito e che sicuramente abbiamo in comune: le corse in bici fanno appassionare e sono quell’evento al quale per nulla al mondo si può mancare.
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