Ieri mattina a Lissone il nome di Vincenzo Nibali era sulla bocca di tutti, in coda a firmare mentre un pubblico festante era in trepidante attesa di vedere il proprio beniamino, per l’ultima volta sulle strade della Coppa Agostoni. I bambini erano incontenibili tra fogli e foto da far autografare, l’emozione dipinta sul volto mentre Vincenzo con grande classe e con la gentilezza che lo ha sempre contraddistinto, li salutava uno per uno. Gli occhi erano tutti per lui e per Alejandro Valverde, i due campioni all’ultimo ballo. Manca poco più di una settimana al Lombardia, il giorno in cui per entrambi finirà l’avventura, un appuntamento a cui entrambi vogliono trovarsi pronti, intanto ieri erano all’attacco per giocarsi la vittoria che è sfuggita davvero per un soffio.
Sul traguardo di Lissone Vincenzo Nibali ha chiuso ottavo dopo aver lottato con le unghie e con i denti in una gara difficile condizionata dalla pioggia e nervosa soprattutto negli ultimi chilometri. «Nel finale siamo rimasti un nove e subito siamo andati velocissimi - spiega Vincenzo Nibali a tuttobiciweb - l’intenzione di provare a fare la differenza c’era eccome, ma effettivamente era molto difficile. Davide Formolo ha tentato diverse volte di attaccare ma non c’era spazio, andavamo veramente veloci sempre sopra i 50 km/h di media. In volata sapevo di essere battuto, il solo Valverde è più veloce di me, porto a casa un ottavo posto che è di buon auspicio per le gare future. È dalla Vuelta che non correvo e sono felice di aver trovato già un buon colpo di pedale».
L’appuntamento del Lombardia si avvicina e per Vincenzo Nibali ed Alejandro Valverde sarà l’ultima danza prima di salutare definitivamente il gruppo. Il siciliano ci tiene a fare bene e queste gare di avvicinamento sono un autentico banco di prova per capire il suo stato di forma. «Con questa Agostoni penso di aver lanciato un bel segnale per il Lombardia soprattutto a me stesso. La gamba ha risposto molto bene, ora occorrerà vedere come girerà nei prossimi giorni; la Tre Valli Varesine sarà il banco di prova fondamentale. E’ una corsa che amo e che ho già vinto, ci sono molte più salite che rappresenteranno una bella sfida. Poi però il Lombardia sarà tutta un’altra storia, ci sono ascese ancora più dure e il chilometraggio è differente, sarà l’ultima corsa mia e di Valverde ed entrambi vogliamo provare a lasciare il segno» spiega Nibali che poco dopo inizia a fare il conto dei presenti che ieri erano lì davanti a giocarsi la vittoria finale.
«L’Agostoni è sempre stata una grande corsa, ma quest’anno in particolare può vantare una top ten di tutto rispetto - riprende il campione siciliano - se consideriamo la presenza oltre mia che di Valverde, anche di Uran e Pozzovivo possiamo dire di essere tornati ai bei tempi. In pratica siamo dei validi giovani molto interessanti».