Nell'incertissima gara U23 maschile del Mondiale di Wollongong 2022 spunta il kazako Yevgeniy Fedorov. Il professionista dell'Astana Qazaqstan, reduce dalla Vuelta, si è reso protagonista di una splendida prestazione, vissuta sempre all'attacco e culminata con una volata a due, in cui è riuscito ad avere la meglio del talentuoso Mathias Vacek (Repubblica Ceca). Alle loro spalle, distanziati di una manciata di secondi, è arrivato un gruppo di 15 corridori, regolato da Soren Waerenskjold (Norvegia), alla seconda medaglia della sua rassegna iridata, dopo quella d'oro a cronometro.
Niente da fare per gli italiani, che hanno provato a movimentare la corsa, in particolare con un super volitivo Lorenzo Milesi, ma alla fine sono saltati sull'ultimo passaggio sul Mount Pleasant e devono accontentarsi del 23° posto di Nicolò Buratti.
La gara è stata tirata fin dalle prima battute, visto che in fuga sono andati corridori piuttosto pericolosi come Fabio Van den Bossche (Belgio), Hannes Wilksch (Germania), Petr Kelemen (Repubblica Ceca), Mathis Le Berre (Francia), Fabian Weiss (Svizzera) e Fran Miholjevic (Croazia), che hanno costretto Gran Bretagna, Paesi Bassi e Germania - inspiegabilmente visto che avevano Wilksch davanti - a tenere alto il ritmo fin dai primissimi giri.
I battistrada hanno avuto un vantaggio massimo di 3 minuti, che però si è azzerato già al terz'ultimo giro, motivo per cui Le Berre ha provato il tutto per tutto portandosi via Wilksch e Van den Bossche. L'Italia si è giocata le sue carte in vista del penultimo passaggio sul Mount Pleasant, quando Milesi e Buratti sono usciti dal gruppo portandosi dietro Alexandre Balmer (Svizzera), Sam Watson (Gran Bretagna), Jakub Toupalik (Repubblica Ceca) e un volitivo Fedorov, con i quali si sono riportati sui fuggitivi.
Una forte accelerazione del gruppo, ridotto a meno di 40 unità, ha però annullato il tentativo, così il momento topico è arrivato in vista del suono della campanella, a poco meno di 20 km dall'arrivo, quando Vacek e Fedorov hanno attaccato insieme a Alec Segaert (Belgio) e un infaticabile Le Berre. Il francese ha dovuto presto alzare bandiera bianca mentre Segaert ha ceduto sull'ultimo passaggio sul Mount Pleasant.
Dopo la salita in gruppo erano rimasti in 15, tra cui il temuto Kooij, motivo per cui nessuna nazionale si è presa la responsabilità di inseguire i due fuggitivi e portare la corsa in volata. Fedorov e Vacek sono così arrivati a giocarsi lo sprint a due con una manciata di secondi sul gruppo, in cui c'è stata la reazione tardiva di Francia e Belgio, e il kazako ha dimostrato di aver risparmiato un pizzico di energia in più rispetto al ceco.
«Arrivavo dalla Vuelta, sapevo di essere in buona forma e avere delle possibilità, ma la concorrenza era davvero alta - ha detto Fedorov -. Ho dato tutto ed è incredibile vincere. Non sono una scalatore puro, ma sapevo che una volta superate le salite potevano crescere le mie chances. Alla fine non sapevo cosa aspettarmi dallo sprint, ma le gambe hanno fatto la differenza. Bello riuscirci 10 anni dopo il successo di Lutsenko».
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ORDINE D'ARRIVO
1. Yevgeniy Fedorov (Kazakistan) in 3h57'08"
2. Mathias Vacek (Repubblica ceca) +01"
3. Soren Warenskjold (Norvegia) +03"
4. Madis Mihkels (Estonia) s.t.
5. Olav Kooij (Paesi Bassi) s.t.
6. Pavel Bittner (Repubblica Ceca) s.t.
7. Matthew Dinham (Australia) s.t.
8. Paul Penhoet (Francia) s.t.
9. Matevz Govekar (Slovenia) s.t.
10. Jenno Berckmoes (Belgio) s.t.