Dicono che Roma non è stata costruita in un giorno e hanno ragione. Mantenendo le proporzioni, lo stesso si può dire del Wolfpack. Quello che era nato come un team focalizzato sulle Classiche è ora cresciuto fino a diventare una squadra versatile e matura in grado di lottare per la vittoria in qualsiasi tipo di gara e su qualsiasi tipo di terreno, compresi i Grandi Giri. Un risultato raggiunto con un ragazzo 22enne come Remco Evenepoel ha conquistato un magnifico trionfo che ha affascinato un'intera nazione che aspettava un momento come questo dal 1978.
Il suo successo non sarebbe stato possibile senza una squadra tosta come il Wolfpack, nella fattispecie rappresentato da Julian Alaphilippe – un campione del mondo come nessun altro – Rémi Cavagna, Dries Devenyns, Fausto Masnada, Pieter Serry, Ilan Van Wilder e Louis Vervaeke.
«Le emozioni sono ancora fortissime - spiega Evenepoel -. Non posso descrivere cosa significhi conquistare il mio primo Grand Tour ed essere sul podio insieme a compagni di squadra eccezionali, è qualcosa di veramente speciale che non dimenticherò mai. Ho lavorato duramente per questo, ho fatto molti sacrifici e sono felice che tutto sia stato ripagato qui in Spagna. Sono orgoglioso di vedere il supporto dei tifosi a casa, sono grato per questo, come lo sono per il fantastico supporto che ho ricevuto continuamente per tutto il tempo dal mio team e dalla mia famiglia».
E il direttore sportivo di Quick-Step Alpha Vinyl Klaas Lodewyck aggiunge: «Al momento ci sono molta gioia e molte emozioni, ma solo la prossima settimana ci renderemo conto di ciò che tutti abbiamo raggiunto qui. Significa molto, è una vittoria collettiva. Siamo arrivati credendoin noi stessi e nelle nostre possibilità di ottenere un buon risultato, ma è stato dopo la cronometro – quando Remco ha guadagnato tanto tempo sugli altri – che abbiamo iniziato a pensare che fosse possibile difendere la maglia rossa e portarla a Madrid. Non è stata una gara facile, per metà del tempo abbiamo dovuto controllarla con soli cinque ragazzi, ma sia Remco che il team hanno mostrato carattere e si sono adattati a tutte le diverse situazioni che abbiamo incontrato».
Infine parola a Patrick Lefevere, CEO di Quick-Step Alpha Vinyl: «Molti tifosi non erano nati l'ultima volta che il Belgio ha vinto un Grand Tour, quindi è un momento piuttosto speciale. Remco ha sorpreso tutti, noi compresi, e ha dimostrato quanto sia fenomenale. Sono felice che abbia creduto in noi quando aveva 17 anni e abbiamo iniziato la nostra bellissima collaborazione. Non è stato facile per lui, soprattutto con la caduta al Lombardia che gli ha tolto forse un anno di carriera, ma ha dimostrato il suo carattere fantastico ed è tornato più forte di prima. È un grande momento per lui, per il nostro team e per il Belgio: la gente lo ricorderà per sempre».