Remco Evenepoel è caduto nel corso della tappa odierna e, nonostante le vistose abrasioni riportate sul fianco destro, il leader della classifica generale a fine giornata ha detto di stare bene. «La bici sta sicuramente peggio di me. Io sto bene, sono caduto su una curva molto scivolosa».
Remco era ben posizionato nelle posizioni di testa del gruppo quando è scivolato, ha perso il controllo della bici, è finito a terra e in un attimo gli è tornato alla mente l’incidente al Giro di Lombardia. «La mia intenzione era quella di tagliare un po' la curva ma devo aver piegato troppo. I miei compagni di squadra hanno dovuto frenare, ma io ho preferito non farlo perché poi sarei andato all'esterno e avrei rischiato di fare una caduta come al Lombardia. Alla fine sono appena scivolato e mi sono subito ripreso. Appena sono ripartito ho detto alla squadra che stavo bene e che avevo solo dei graffi. Due anni fa ho vissuto un episodio molto più drammatico, quindi quello di oggi a confronto è una nocciolina. Ho subito sentito che non era niente di grave. Il peggio in realtà è stato per le mie mani, che hanno diverse ferite. Devo ancora tenere il manubrio della bici per altre due settimane, forse dovrei iniziare a indossare i guanti d'ora in poi».
Remco infatti quando corre non indossa i classici guanti da ciclista, ma non è il solo e anche corridori come Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar quasi sempre corrono a mani nude, mentre Van Aert corre sempre con i guanti sulle mani. In molti hanno spiegato che i guanti con le temperature alte, tendono ad attaccarsi con il sudore e danno una sensazione di calore che infastidisce il corridore, in particolare quando è impegnato nelle curve. I guanti però nascono con il fine di proteggere le mani e nella caduta di ieri Remco Evenepoel, ha riportato molte abrasioni, che avrebbe potuto evitare indossando i guanti.