“Vado volentieri nelle Ardenne a Houffalize dove ho ottimi ricordi con le mie prime vittorie in Coppa del Mondo: nel 2002 tra le Juniores e nel 2010 nelle Donne Elite. La gravel è una bici più simile a quelle da strada, con gomme più grosse di quelle usate per il ciclocross, affronto questa nuova avventura con entusiasmo e curiosità, è una nuova esperienza in una gara del genere che affronto per la prima volta. Il regolamento dice che il 25% dei concorrenti alle varie prove ottiene il pass per i Mondiali e quindi cercherò, se possibile, di riuscire a strappare il pass per l’appuntamento iridato in Veneto”.
Da dove è nata l’idea della gravel?
“Chiaramente ne abbiamo parlato io e il mio allenatore Luca Bramati e mi ha affascinato l’idea della novità gravel. Dal momento che c’era un mondiale in Italia l’idea mi allettav: ho tante partecipazioni a Europei e Mondiali in carriera, e visto che dopo tanti anni non sono stata convocata in Nazionale per gli appuntamenti di mountain bike, allora sarebbe bello essere al via di un nuovo mondiale dove so che anche tante stradiste vorranno partecipare. Sarebbe davvero un bel test”.
Quindi per quest’anno stagione finita per la mountainbike?
“Assolutamente no. Ci sarò sicuramente nella prova di Coppa del Mondo dal 2 al 4 settembre in Val di Sole, nel mio Trentino. Domenica nella gara a Basilea ho avvertito buone sensazioni: ho chiuso al 5° posto e sono soddisfatta della mia prestazione. E’ stata una gara un po’ tattica, non facile con tanta pianura e il livello delle avversarie era alto. Ho lottato bene, era la prima gara vera dopo un po’ di tempo passato ad allenarmi e sono riuscita a tirar fuori il massimo”.
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