Silvia Zanardi e Matilde Vitillo sono due metà della stessa mela: atlete, compagne di squadra, ma soprattutto amiche. Una simbiosi completa che va dal tempo passato insieme in gara a quello di divertimento quando tutti i giochi sono fatti e c’è il tempo di staccare almeno per un po’. Hanno esattamente un anno e cinque giorni di differenza, ma da come parlano sembrano essere due gemelle, cresciute distanti, ma poi magicamente ritrovate per continuare una fantastica avventura insieme. Ieri dopo la tappa di Bergamo hanno salutato il Giro d’Italia donne, niente problemi fisici o colpi di testa quanto una scelta ponderata e decisa da tempo per intraprendere l’avventura degli Europei Under. Purtroppo l’organizzazione del calendario di gara non è stato molto d’aiuto, una sovrapposizione tremenda che ha richiesto delle scelte, anche quella di lasciare a metà competizione.
Silvia Zanardi, classe 2000 si presenta da campionessa uscente, pronta a difendere il titolo che ha conquistato circa un anno fa sul traguardo di Trento. Al Giro è riuscita a cogliere due ottime top ten nelle tappe sarde con arrivo in volata, ma purtroppo una caduta nella tappa di Reggio Emilia le ha lasciato un po’ di amaro in bocca. «È stata una bella gara e sinceramente non ho mai pensato che fosse una preparazione agli Europei, mi sono vissuta ogni giorno al massimo cercando di dare tutta me stessa, mi è dispiaciuto solo per la caduta nella tappa di Reggio Emilia, li ci tenevo davvero tanto a fare bene» ci dice Silvia Zanardi restando un po’ con l’amaro in bocca mentre pensa alla caduta nella tappa che aveva cerchiato in rosso fin dalla partenza. Nonostante sia giovanissima è già alla terza partecipazione al Giro, ogni anno si aggiunge un tassello di esperienza ma che non può nulla quando di mezzo c’è l’emozione.
Matilde come Silvia è fortissima in pista e già nei primi giorni in Sardegna è stata protagonista di alcuni attacchi da lontano, da Villasimius a Tortorì è stata in fuga per diversi chilometri al vento e lo stesso ha fatto una volta tornata sul continente, un buon modo per farsi vedere e testare la gamba in vista dei prossimi appuntamenti. «Prima di partire per il Giro abbiamo fatto un ritiro in altura a Livigno, lì c’era il clima temperato e si stava davvero bene, poi quando siamo scese abbiamo subito la botta di calore dei campionati italiani e non è stato facile gestire il tutto. Anche i giorni in Sardegna sono stati molto difficili» ci spiega invece Matilde sottolineando come ormai è praticamente un mese che vive fuori casa e fa coppia fissa con Silvia Zanardi, tra ritiri, alberghi e gare in giro per l’Italia.
Quando si parla con Matilde e Silvia la chiacchierata diventa subito un momento di amicizia, non ci vuole molto per capire che la loro amicizia è ben più forte di quello che sembra. Silvia non fa in tempo a finire una frase che Matilde le la completa come si capissero al volo. «Ormai siamo in simbiosi, una non fa in tempo a dire una frase che l’altra ci è dentro, quasi ci facciamo paura. Sono giovani, eppure hanno vinto già tanto dimostrando che con tenacia nulla è veramente impossibile. In corsa sembrano serene ma non perdono mai la concentrazione «abbiamo dei segreti che non si possono svelare» ci specificano per scoppiare, un attimo dopo in una grande risata. Ormai ci stiamo divertendo e dal chiedere alle loro ambizioni per l’Europeo ci siamo ritrovati a conoscere un lato di Silvia e Matilde che ci mancava. «Silvia è pazzesca - si sbottona subito Vitillo - è la mia grande roccia perché anche quando le cose non vanno bene trova sempre un lato positivo, mi tira su di morale». «Anche Matilde è una grande - risponde subito Zanardi - mi mette sempre il buon umore, non so come faccia a sorridere sempre, però un difetto lo ha: è disordinata, dimentica tutto ed ogni volta ha tantissime borse che puntualmente uso anche io».
Oggi Matilde e Silvia non prenderanno il via della tappa verso il Passo Maniva, sono già in Portogallo per gli Europei under 23 a cui l’Italia arriva da campionessa uscente. Per loro ci saranno la prova del team relay e la corsa su strada cin un percorso abbastanza mosso e non di facile interpretazione, saranno in appoggio alla squadra, ma proveranno anche a dire la loro. Dopo la strada ci sarà anche la pista, disciplina in cui da sempre eccellono e in cui cercheranno di portare a casa un bel bottino di medaglie. «Proprio in questi giorni abbiamo visto il percorso e ammettiamo che non è semplicissimo- ci spiegano- andiamo da campionesse in carica e di certo non potremo stare a guardare»
A Bergamo Paolo Sangalli, il ct della Nazionale è arrivato per vedere le atlete italiane e soprattutto per prendere Silvia e Matilde che poche ore dopo saranno all’aeroporto in direzione Anadia, Portogallo dove già oggi iniziano le prime prove dei campionati europei Under 23. Le due portacolori della BePink non vedono l’ora di iniziare tra tante ambizioni e sogni che vengono tenuti insieme da una simbiosi totale che va oltre l’essere compagne, è un’amicizia di quelle pure e vere, talmente grande che forse nemmeno la famosa quantità di borse in stile Vitillo decantata da Silvia Zanardi, basterebbe a contenerla.