Dopo l’assegnazione delle prime maglie nazionali, si torna a discutere sulla questione radioline. Oggi in Italia si corre il campionato nazionale in linea e come stabilito dai regolamenti UCI, le radioline non saranno ammesse in corsa e i corridori non avranno contatti con le loro ammiraglie. Ma non in tutti i Paesi sono in vigore le stesse regole. Difatti sia in Belgio che in Olanda i corridori hanno preso parte alle competizioni nazionali con la classica auricolare posta sull’orecchio, mantenendo così il contatto con l’ammiraglia.
Ma allora è spontaneo chiedersi cosa dicono i regolamenti e chi sta sbagliando. Era il 18 febbraio del 2010 quando la Federazione Ciclistica Italiana, riportato quanto deciso dall’Unione Ciclistica Internazionale, aveva comunicato il divieto di utilizzo di radioline in diverse competizioni. Le gare in cui era tassativamente vietato l’utilizzo erano i Campionati del Mondo di tutte le categorie e i Campionati Nazionali di ogni categoria. Durante le prove a cronometro, dove Ganna ha trionfato, abbiamo potuto vedere come ogni squadra si sia adeguata al regolamento in vigore da ormai 12 anni e quindi nessun corridore aveva un’auricolare per comunicare con il proprio team. In Belgio ad esempio le radioline sono state usate senza nessun problema e anche a fine corsa abbiamo notato come Remco Evenepoel, il vincitore, portasse ancora la radiolina, quando al termine della sua prova era andato ad abbracciare i compagni di squadra. Scena analoga è stata quella che abbiamo visto in Olanda, quando Pascal Eenkhoorn ha vinto la prova in linea e a fine gara è andato ad abbracciare i membri del suo staff (nella foto, Fabio Jakobsen al via del campionato olandese, ben visibile l'auricolare all'orecchio destro).
A questo punto è d’obbligo chiedersi perché le radioline si possono usare in Olanda e Belgio e non in Italia. L’UCI aveva deciso di usare il pugno duro, comunicando che le radioline pian piano sarebbero scomparse da tutte le gare. Questo non è successo, ma resta il fatto che ci sono stati Paesi che hanno deciso di utilizzare le radioline anche durante le prove nazionali.
Non è chiaro in base a quale regolamento, Olanda e Belgio abbiano potuto usare le radioline, ma va detto però, che le regole internazionali dovrebbero essere utilizzate da ogni Paese.
Abbiamo così interpellato alcuni team olandesi e belgi e i loro direttori sportivi hanno confermato l’utilizzo delle famose radioline in gara. Alla domanda sul regolamento però c’è stato un lungo silenzio e nessuno ha saputo spiegare quale regola sia stata decisa al riguardo. Per completezza dei dati, abbiamo chiesto ad alcuni tecnici italiani se oggi avrebbero usato le radioline e la risposta è stata per tutti la stessa: le radioline ai Campionati Italiani sono vietate.
Non vogliamo entrare nel merito di cosa sia giusto o sbagliato, se lasciare il corridore libero di interpretare la corsa o di seguire alla lettera i propri tecnici, ma di capire dove sia l’errore.
Se l’Unione ciclistica Internazionale ha comunicato a tutte le federazioni il divieto di utilizzare le radioline, allora non è chiaro perché esistono Paesi che le usano comunque e altri, come l’Italia, che si sono attenute scrupolosamente ai regolamenti.