In Kenia c'è la città di Kaptagat, località nota nell’atletica mondiale perchè ospita il Great Rift Valley Sports Camp il centro sportivo più importante del Paese dedicato all’atletica, dove si sono formati tutti i fondisti e mezzofondisti più forti del mondo, tra cui Elijah Lagat, Moses Tanui, Brimin Kipruto e il famoso Eliud Kipchoge, l’uomo più veloce del mondo nella maratona. Oggi questa località che si trova a 2500 metri di altitudine è diventata anche un centro dedicato al ciclismo, grazie alla Ineos Grenadiers e proprio al campione Eliud Kipchoge.
Era il 2018 quando Eliud Kipchoge alla Maratona di Berlino fermò il cronometro sul tempo di 2h01'39", scrisse quel giorno un nuovo record del mondo e sempre lui, nel 2019, sponsorizzato dalla Ineos, a Vienna fu il primo uomo sulla terra a scendere sotto le due ore nella distanza di 42,195 km. Sono passati quasi tre anni da quel 12 ottobre 2019, quando grazie a 41 lepri che lo aiutarono a tenere il passo, Eliud coprì la distanza della maratona in 1h59'40", dimostrando una volta di più che nelle lunghe distanze i kenioti sono i più forti di tutti. Grazie alla Ineos Grenadiers e al campione olimpico della maratona, a Kaptagat adesso si può andare anche in bici e, intorno alla pista d’atletica è nata l’Academy della formazione britannica. Il Great Rift Valley Sports Camp, non è solo un centro dedicato agli allenamenti di alto di livello, ma in Kenya è il luogo che lo scopo di reclutare giovani che si avvicinano allo sport e che hanno caratteristiche per diventare grandi campioni.
L’Africa nel ciclismo ha dimostrato di essere forte e Biniam Girmay, l’eritreo della Intermarchè-Wanty Gobert, è l’esempio più grande di questa nuova generazione di africani che in bici battono i campioni europei. Girmay ha vinto quest’anno la Gand-Wevelgem e poi al Giro d’Italia ha conquistato una tappa, diventando il primo africano di colore ad ottenere successi così importanti.
Etiopia, Somalia e Kenya fanno da padrone nell’atletica del fondo e in molti hanno pensato che, se in questi Paesi si va veloci a piedi, con il giusto allenamento e l’attrezzatura adatta, è possibile andare forte anche in bici. Nel 2025 l’Africa ospiterà i primi Campionati Mondiali di ciclismo e in tutto il continente sono nati tanti i centri dedicati al ciclismo. L’Academy della Ineos nasce proprio con l’intento di trovare nuovi talenti e portarli a correre nelle più importanti competizioni mondiali. I keniani sono forti e bravi e lo hanno già dimostrato vincendo nelle più importanti competizioni dedicate all’atletica del fondo, adesso grazie anche al supporto di Eliud Kipchoge e del suo centro a Kaptagat, è iniziata una nuova sfida, quella del ciclismo, dove tutti i sostenitori e investitori, sono certi che il Kenya darà i suoi risultati.
Il numero uno di Ineos, Sir Jim Ratcliffe, dopo la presentazione ufficiale del progetto ha dichiarato: «Ci sono un talento sportivo, una passione e un'ambizione così entusiasmanti in Africa e in Ineos vogliamo continuare a investire per contribuire a realizzare il suo massimo potenziale. Di recente ho visitato la struttura di Kaptagat in Kenya e sono convinto che questa partnership possa fare qualcosa di veramente diverso e unico per il ciclismo, così come per gli aspiranti giovani atleti africani».
Il progetto è convicente e a dire la sua c’è anche Sir Dave Brailsford, Direttore dello Sport nella Ineos Grenadiers: «Questo è uno sviluppo significativo ed entusiasmante nel ciclismo mondiale: ha il potere di guidare un cambiamento duraturo sviluppando nuovi ciclisti dall'Africa. Sappiamo tutti che il talento c'è: l'abbiamo visto quest'anno con i successi storici di Biniam Girmay al Giro d'Italia e a Wevelgem, e l'ho visto in prima persona nei giovani atleti che ho incontrato a Kaptagat. La loro passione, dedizione e amore per lo sport si sposano perfettamente con lo spirito di Ineos Grenadiers di dare il massimo per correre e dare il meglio di sé. Insieme credo che possiamo realizzare qualcosa di unico e importante per il ciclismo in Kenya, in Africa e per lo sport stesso».
Eliud Kipchoge è felice di questo progetto ed è sicuro che il Kenya sarà in grado di mettersi presto in mostra anche nel ciclismo. «Sono orgoglioso dell’espansione del nostro campo di allenamento con sede a Kaptagat da un campo di allenamento puramente incentrato sull'atletica verso un tipo più ampio di accademia sportiva. La Ineos Eliud Kipchoge Cycling Academy è una scelta molto naturale con un grande potenziale per consentire ai nostri giovani ciclisti di talento di fare i prossimi passi verso il massimo livello del ciclismo». Attualmente il Kenya non ha ancora corridori nel World Tour e in Europa solo il ventitreenne Salim Kipkemboi è riuscito a correre sulle strade spagnole e francesi.
L’Africa vuole fare bene e diventare competitiva nel ciclismo e i progetti di certo non mancano e prima della Ineos-Grenadiers altre squadre hanno iniziato a creare scuole di ciclismo. La prima è stata la Israel – Premier Tech che a Bugasera in Ruanda, sta creando un grande centro dedicato al ciclismo, dove sarà possibile fare pista, BMX, mountain bike e ciclismo su strada. A Bugasera i primi risultati sono già arrivati e la diciassettenne Alin Uwera dopo gli ottimi risultati ottenuti agli ultimi Campionati Africani, oggi è considerata la più promettente ciclista del continente e sembra che presto riuscirà a realizzare il suo sogno: diventare una ciclista professionista e correre in Europa.
Anche la Intermarchè-Wanty Gobert vuole investire nel ciclismo africano e, grazie anche all’occhio attento di Biniam Girmay, i suoi dirigenti hanno già iniziato a cercare corridori di talento in Eritrea.
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