Grande attesa per scossoni in area classifica per la tappa regina del Giro 2022, nei 202 km da Salò Aprica previsti in serie Goletto di Cadino, Passo Del Mortirolo e Valico di Santa Cristina, una chiamata alle armi degli uomini più attesi. Una lotta questa che effettivamente non si è consumata tanto in salita quanto proprio sul traguardo dove Jay Hindley, l’avversario ad oggi più pericoloso per Richard Carapaz, ha battuto allo sprint proprio il l’ecuadoriano e prendendosi di potenza i 4” di abbuono destinati al terzo classificato. Il campione olimpico di Tokyo 2020 rimane aggrappato alla maglia rosa per soli 3”, un vantaggio minimo, quasi nulla che sicuramente sarà destinato ad essere stravolto un vista delle asperità dei prossimi giorni.
«Sono felice per come sia andata, alla fine mi sono tenuto la rosa e penso che sia una delle cose più importanti- ha spiegato Richard Carapaz- tra me ed Hindley c’è stato uno sprint stretto che purtroppo non sono riuscito a vincere, eravamo a tutta e alla fine è stata questione di pochissimo. Sinceramente mi aspettavo dei grandi attacchi che effettivamente poi non ci sono stati, Landa, Hindley eravamo praticamente allo stesso livello, eravamo talmente al limite che effettivamente nessuno riusciva a staccare l’altro, penso che saranno proprio loro due i miei diretti avversari.»
La tappa di oggi è stata difficile sin dalle prime battute, una fuga molto numerosa che poteva mettere paura e una serie di asperità che hanno messo alla prova tutto il gruppo. Il fatto che il vero distacco sia stato creato da un abbuono fa riflette, fa pensare, come spiega lo stesso Carapaz che vincere una corsa a tappe non è affar semplice, ma ogni singolo dettaglio è importante. «La fuga iniziale era molto numerosa e soprattutto c’era un uomo molto pericoloso e così ho messo subito davanti la mia squadra a lavorare. Durante la discesa del Mortirolo Nibali ha allungato, ma sinceramente abbiamo sempre mantenuto la calma perché effettivamente non è un uomo attaccato a me in classifica, ma comunque abbiamo controllato il suo tentativo per evitare che qualcun altro si accodasse. Penso che la tappa odierna ci abbia fatto capire una cosa fondamentale: ogni dettaglio, anche il più minuscolo conta. Oggi pensavo che ci sarebbero stati grandi distacchi e stravolgimenti e invece a decidere tutto sono stati gli abbuoni. Bisogna tenere conto che ad essere importanti non sono solo i distacchi in salita o i minutaggi, quanto piuttosto gli abbuoni, i traguardi volanti e anche il clima. Sinceramente eravamo convinti di trovare temperature completamente diverse, sicuramente molto più basse e invece abbiamo a che fare con un caldo a cui effettivamente non sono abituato. »
Cinque tappe ci separano dalla fine del Giro e prima della cronometro di Verona ci sono ben due tappe alpine veramente insidiose. A partire da domani con l’arrivo di Lavarone ci sarà tanto terreno dove attaccare la maglia rosa e per Richard Carapaz di tentare di staccare i propri avversari. «Verona sembra lontanissima, soprattutto perché guardo le tappe che ci sono nel mezzo. Già oggi ho visto che molti atleti stanno facendo fatica, si vede già dai loro volti e una giornata storta può succedere a tutti. Non esiste un piano preciso per vincere, soltanto vedere giorno dopo giorno tenendo sempre controllati i miei diretti avversari, primo tra tutti Jay Hindley che ha dimostrato di essere un osso duro. Domani sarà un bel banco di prova, abbiamo 2 gpm di prima categoria ed uno di terza, c’è molto terreno per attaccare, avremo già un primo riscontro di come gli altri vorranno attaccare e di come io e la mia squadra riusciremo a reagire. Si inizierà a pensare a Verona solo nella penultima tappa, solo a quel punto si potranno fare dei calcoli sui distacchi, su quanto recuperare e su quanto poter effettivamente difendersi durante la cronometro.»
Domani il Giro ripartirà con un’altra tappa durissima, 168 km da Ponte Di Legno a Lavarone e visto il distacco minimo tra gli uomini che occupano le prime posizioni in classifica ci sarà molto da divertisti.
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