La seconda settimana di corsa è finita e Richard Carapaz domani riposerà con la maglia rosa sulle spalle. L’ecuadoriano della Ineos, che il Giro lo ha già vinto nel 2019, non ha voluto correre pericoli oggi ed è rimasto in gruppo ben coperto dai suoi compagni di squadra. «È stata una tappa un po’ pazza oggi e in molti volevano andare in fuga e quindi siamo andati davanti per mettere un po’ ordine e regolare il ritmo nel gruppo».
Tanti gli attacchi in corsa, dove la vittoria è andata a Giulio Ciccone autore di uno straordinario attacco che lo ha portato a vincere in solitaria. «Ieri è stata una tappa complicata, molto difficile per tutti e anche se mi sono trovato ad andare da solo, senza la squadra, ho preso la maglia rosa ed è questo quello che conta».
La seconda settimana si è conclusa oggi e il capitano della Ineos-Grenadiers domani cercherà di recuperare le forze per le ultime salite. «Il Giro è iniziato due settimane fa e l’ultima settimana sarà decisiva. La fatica si farà sentire e dovremo difenderci per prendere più secondi. La Bora-Hansgrohe ha attaccato da lontano e questo ci ha sorpreso molto. Hanno fatto una corsa molto aggressiva, come se fosse una Classica. Nell’ultima settimana arriveranno le montagne vere e tutti dovremo essere pronti».
Carapaz per il finale non vuole attaccare e preferisce difendersi, in modo da poter mantenere le forze e le energie necessarie per poter affrontare la cronometro finale a Verona. «Dobbiamo provare a difenderci per tenere il più possibile il vantaggio che abbiamo preso. Per difendermi cercherò di stare davanti, abbiamo la maglia rosa e anche se il mio vantaggio non è molto, è sempre utile per la cronometro che dovremo affrontare e che potrebbe essere decisiva per la vittoria a Verona».
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