La febbre del ciclismo in Africa ha contagiato tante persone e martedì dall’Eritrea all’Egitto,migliaia di persone sono scese in strada per seguire il Giro d’Italia e Biniam Girmay.
La gioia che il giovane della Intermachè – Wanty Gobert ha regalato martedì al popolo africano è stata veramente tanta e la corsa ha avuto un record di ascolti non solo in Eritrea ma anche in tutto il Nord Africa e nel Ruanda.
Biniam Girmay è diventato l’eroe di un intero continente, un po’ come accadde con Abebe Bikila quando a Roma nel 1960 fu il primo africano a vincere l’oro olimpico nella maratona.
Biniam Girmay è il primo africano di colore che è riuscito a vincere ad alto livello nel ciclismo e lo ha fatto in corse nelle quali fino a qualche anno fa non era immaginabile pensare ad un fatto del genere. Girmay è l’uomo dei primati e in pochi mesi ha rivoluzionato la storia del ciclismo mondiale. La sua rivoluzione è partita dal Belgio, quando a Lovanio ha conquistato un argento nel mondiale della categoria under23 ed è continuata con la vittoria alla Gent-Wevelgem, una delle Classiche fiamminghe più amate.
Poi è arrivato il Giro d’Italia e Girmay, dopo aver vestito la maglia di miglior giovane, a 22 anni a Jesi ha conquistato la sua prima vittoria di tappa. In Africa tutti aspettano i Mondiali del Ruanda del 2025 e il ciclismo in questa parte del mondo ha fatto dei salti in avanti straordinari negli ultimi 9 mesi. Le squadre di ciclismo stanno nascendo in ogni nazione, ma il fenomeno del momento si chiama Biniam Girmay. Ci sono magliette con slogan che gli sono stati dedicati e fan club che dall’Eritrea sono arrivati fino all’Egitto e al Marocco.
Al Cairo migliaia di persone sono scese in strada per seguire la gara e sui social ci sono innumerevoli video che ritraggono persone che esultano nei locali e sui marciapiedi, dopo che Girmay aveva vinto. Esiste poi l’Eritrea Cycling Fun, che raccoglie le testimonianze del ciclismo che cresce e dei corridori, che si stanno facendo strada arrivando in Europa. Martedì le immagini di gioia sono state tante e la voglia di correre in bici in Africa continua ad aumentare. A dirlo sono i numeri e i corridori dell’Eritrea che nel World Tour sono 4 e al Giro d’Italia oltre a Girmay a dare buoni risultati c’è anche Natnael Tesfatsion, il ventitrenne di Asmara che corre con la Drone Hopper – Androni Giocattoli di Gianni Savio e che alla corsa rosa è arrivato ottavo nella tappa con arrivo a Messina. Senza dimenticare il corridore della EF Educational Merawhi Kudus, che in Eritrea ha il fratello più piccolo che è diventato campione nazionale a cronometro nella categoria juniores. Ma se l’Eritrea sta crescendo velocemente, ci sono altri paesi che stanno andando veloci, come il Ruanda che per il 2025 vuole essere protagonista sulle sue strade, ma anche Marocco ed Algeria che stanno aumentando i propri numeri anche con le presenze femminili.
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