La casa dei ciclisti a poco meno di 2.000 metri di altitudine: il Rifugio Bonardi, gestito dalla famiglia Lucchini, da qualche è il quartiere generale di numerosi campioni che in questa località preparano gli appuntamenti più importanti della stagione. Oltre ai bresciani Simone Ponzi, Jakub Mareczko, Davide Martinelli, Michele Gazzoli, Alessandro Tonelli, Sonny Colbrelli, al Rifugio Bonardi sono stati graditi ospiti anche gli azzurri Elia Viviani, Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon, Jonathan Milan, Elisa Balsamo, Letizia Paternoster, Martina Fidanza, Rachele Barbieri e Vittoria Guazzini, i quali hanno preparato gli exploit delle Olimpiadi di Tokyo 2020 proprio a due passi dalla cima del Maniva. Come dire che il pass per l’olimpo passa proprio da qui.
Ed è anche logico, perché tra le pietanze della famiglia Lucchini non manca mai il piatto dedicato al ciclismo. Anche perché praticamente tutti hanno anche provato a correre in bicicletta: da nonno Amilcare a papà Imerio; dai figli Massimo a Andrea. E l’elenco potrebbe proseguire all’infinito.
E non è un caso che anche alcune gare di prestigio si siano concluse proprio davanti al Rifugio Bonardi: Brixia Tour, 3 Giorni Bresciana, 3 Giorni Orobica, Giro d’Italia Under 23 sono stati sede d’arrivo di alcune tappe decisive per l’assegnazione della vittoria finale. Come dire che chi vince al Maniva ha praticamente in tasca il successo finale. È di questi giorni la notizia che anche il Giro Donne 2022 farà tappa al Maniva il 7 luglio, quando la corsa scatterà da Prevalle davanti all’azienda di Delio Gallina.
Una corsa che si preannuncia ricca di contenuti tecnici, in grado di fare chiarezza per quel che concerne la classifica generale. Per ospitare alla grande questa frazione della corsa rosa la famiglia Lucchini si è mossa per tempo. Oltre ad avere rinnovato il piazzale antistante il Rifugio Bonardi dove prenderanno posto i pullman delle squadre, è stato realizzato un altro spazio poco sotto, per consentire ad ammiraglie e vetture al seguito di poter parcheggiare. Massimo Lucchini con papà Imerio e i fratelli è insomma già all’opera.
“Abbiamo accettato con entusiasmo di allestire l’arrivo di una tappa del Giro Donne – dice Massimo Lucchini -. Da qualche giorno siamo a contatto con gli organizzatori per pianificare il grande evento internazionale e siamo sicuri di poter risolvere al meglio qualsivoglia problema”.
D’altro canto al Bonardi hanno concluso numerose altre corse importanti. “Il ciclismo è nel nostro dna – continua Massimo -. Fin da quando ero piccolo nonno Amilcare e papà Imerio mi hanno portato a vedere le corse e io stesso ho cercato di seguire le loro orme. Purtroppo senza successo. Però la passione mi è rimasta e sono davvero felice di poter ospitare la carovana rosa”.
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