Questa mattina a Bianzone, durante la presentazione della tappa valtellinese del Giro 2022, la sedicesima frazione da Salò ad Aprica che inaugurerà la terza ed ultima settimana di corsa, abbiamo assistito ad una bellissima sorpresa. Tra i molti intervenuti c'è stato anche Sonny Colbrelli che in videochiamata dalla sua casa in provincia di Brescia ha voluto salutare i presenti raccontando come sta passando questi difficili giorni di riposo.
«Sto bene e poco alla volta sto recuperando. In questi giorni sto facendo il papà a tempo pieno e devo dire che è anche più difficile che correre in bicicletta - racconta il campione della Bahrain Victorious -. Il recupero prosegue e oramai non mi perdo nessuna corsa al televisione. Un po' mi viene da invidiare i miei compagni perché corrono mentre io sono a casa, ma poi mi viene da pensare a tutto quello che c'è fuori lo sport, c'è la mia famiglia, un mondo intero, e mi rendo conto che la vita è una sola e non si può sprecare. Ora faccio da tifoso in attesa di ripartire, la mia squadra sta facendo qualcosa di pazzesco supportandomi in ogni passo. Ringrazio anche i miei compagni che sento costantemente, stanno facendo delle belle cose e mi riempiono di orgoglio. Mi hanno raccontato che domenica alla Parigi Roubaix mentre Mohoric era davanti in fuga dall'ammiraglia gli hanno detto di tenere duro per me, è stato veramente bellissimo».
C'è tanta emozione nelle parole di Sonny Colbrelli che è costretto ad un riposo forzato a causa di problemi cardiaci. La Salò-Aprica parte a pochi chilometri da casa sua: «Diciamo che non è proprio una tappa che si addice alle mie caratteristiche - prosegue Sonny - in una tappa del genere uno come me fa gli scongiuri prima di partire e il pensiero è subito a cercare di non uscire fuori tempo massimo. È una tappa difficile da gestire per tutti i velocisti, è meglio non dare troppo spazio alla fuga, altrimenti rischiamo di fare a tutta l'ultima salita e poi uscire fuori tempo massimo. L'importante sarà andare su a ritmo costante».
La Salò Aprica attraversa zone che Sonny conosce bene, sono strade di allenamento ma anche legate ai suoi ricordi di infanzia. «Mi emoziona quando il Giro arriva in queste zone perché è qui che ho scoperto il ciclismo - racconta Colbrelli -. Mi ricordo quando il giro è passato da Goletto di Cadino, la prima salita della tappa, avevo otto anni e mi aveva portato mio nonno, ero emozionatissimo, era il primo anno che correvo in bici. Salò è a pochi chilometri da casa mia, mi dispiace non potere essere della partita ma assicuro che sarò comunque presente al via, non in sella ma sicuramente a mangiare e a bere per festeggiare con i miei compaesani.»