Ferruccio Ciuffardi ci ha lasciato all’età di 91 anni e per il ciclismo tutto, non solo per quello toscano, è una grave perdita. Ha fatto mille lavori ma nella sua vita Ferruccio Ciuffardi ha sempre avuto una stella polare: il ciclismo.
Ferruccio era una delle colonne dell’Unione Sportiva Montecarlo Ciclismo, società della provincia di Lucca fondata nel 1960, e padre di Alessandra, la moglie di un grande campione come è stato Michele Bartoli. Una definizione non certo esagerata, se pensiamo a quanto ha fatto per la società lucchese Ferruccio nel ruolo di direttore sportivo e di dirigente del Montecarlo. Ha insegnato a tanti atleti, compreso lo stesso Michele Bartoli che poi avrebbe sposato sua figlia Alessandra. Ferruccio ha insegnato non solo come si diventa atleti, ma anche l’educazione, il comportamento in gara, il rispetto per gli avversari. Era un personaggio se vogliamo schivo, mai ingombrante, sempre pronto a salutare tutti con eleganza e stile. Un personaggio vecchio stampo del ciclismo che fino a quando ha potuto si è reso disponibile all’U.S. Montecarlo Ciclismo, la sua amatissima società.
Sono tanti i corridori che ha cresciuto con i colori grigiorossi, i più famosi dei quali sono Marco Giovannetti e Michele Bartoli. E Michele in una trasferta ad Isernia per il tricolore aliievi conobbe Alessandra, figlia di Ferruccio (l’altro figlio è Massimo): fu colpo di fulmine e presto i due si sposarono.
Negli ultimi anni comprensibilmente si era un po’ defilato ma continuava a seguire la sua Montecarlo e aveva sempre un consiglio da sussurrare ai ragazzi Ma i suoi consigli ci sono sempre stati per giovani che indossano la maglia di una squadra che fatto storia.
Alla famiglia Ciuffardi le condoglianze della nostra redazione.
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