Giovanni Visconti è rinato. Il ciclista professionista ha appeso la bici da strada al chiodo e da fresco ex è montato in sella alla gravel, ritrovandosi. Gli sono bastati 3 giorni nella sua splendida Sicilia per riappacificarsi con la compagna di viaggio di una vita e far esplodere di nuovo l'amore per le due ruote e per tutto ciò che possono regalare: la scoperta del territorio, la bontà di una golosa sosta culinaria, l'emozione di un tramonto.
«Quando ho smesso di gareggiare ero davvero sfinito e la bici pensavo di non volerla più vedere, invece Paolo Alberati mi ha coinvolto nell'avventura di Sicily Divide e in soli tre giorni sono rinato. Ho raccontato in una sorta di diario di fine carriera e inizio vita il giro che abbiamo affrontato, senza fretta né pensieri, tra tante chiacchiere, panorami mozzafiato e buon cibo» racconta Giovanni, che il Gruppo Zecchetto ha scelto come testimonial per il mondo gravel.
«Sono tornato a casa stanco morto perchè quando uno stacca lo fa per davvero, ma rigenerato e con la voglia di ripartire. Da questa avventura nata per voltare pagina con il passato, in realtà è scaturita l'occasione per continuare a lavorare in questo ambiente. La mia nuova strada sarà il gravel, un settore bellissimo e in espansione. Rappresenta il ciclismo che mi piace, quello di cui sentivo il bisogno, fuori dal traffico e alla scoperta. Questo tipo di bici mi entusiasma e, me ne rendo conto dalle reazioni che ricevo ogni volta che faccio un post al riguardo, non sono il solo che se ne è innamorato».
Nella vita 2.0 di Giovanni Visconti quindi lo vedremo ancora in sella a una MCipollini, con scarpe DMT ai piedi e abbigliamento Alè, ma meno di corsa. «Sono fortunato e mi sento orgoglioso che un gruppo così importante abbia scelto la mia figura per spingere questo settore dalle enormi potenzialità. Non smetterò di pedalare, ma lo farò in modo diverso. In compagnia, parlando come facciamo troppo poco spesso, guardando quello che incontrerò per strada e non solo vedendolo, godendomi tutto ciò che la bicicletta ha ancora in serbo per me e per tutti coloro che amano pedalare».
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