Sono tra gli azzurri che più in alto fanno sventolare il tricolore in giro per il mondo in sella alla loro mtb, ma lo scorso fine settimana non hanno potuto correre. Luca Braidot, Martina Berta, Sara Cortinovis e Greta Seiwald hanno raggiunto il Brasile per la prima tappa di Coppa del Mondo di cross country, ma a differenza dei biker di qualunque altra nazionalità già in loco da giorni per acclimatarsi e prendere confidenza con il percorso su cui tra venerdì e domenica daranno spettacolo a Petropolis, non hanno potuto testarlo partecipando alla Copa International Michelin MTB che proprio sull'inedito circuito si è disputata lo scorso fine settimana.
«Siamo stati costretti a stare fermi. Avremmo voluto partecipare ad una prova del circuito internazionale brasiliano xco sul percorso che la prossima settimana ospiterà la coppa del mondo. Siamo venuti qui 12 giorni prima perché era la cosa migliore da fare per preparare il primo appuntamento importante della stagione e partecipare a questa gara avrebbe fatto parte del percorso ottimale di avvicinamento alla gara di coppa.
Esiste una regola federale che vieta ai migliori atleti italiani di partecipare a qualsiasi altra manifestazione ciclistica se nello stesso weekend si svolge una gara Internazionale in Italia, per questo non abbiamo potuto correre.
Premesso che saremmo stati qui in ogni caso in questi giorni e che non abbiamo preferito questa gara a quella di Nalles, riteniamo che questa regola non tenga in minima considerazione le esigenze di riders e team professionistici internazionali di alto livello che possano trovarsi in situazioni come quella che stiamo vivendo noi, tutelando solamente gli organizzatori delle gare internazionali italiane che, a nostro parere, non hanno bisogno di essere tutelati da regole di questo tipo perché stanno facendo un ottimo lavoro di immagine e si autotutelano con la qualità dei loro eventi.
Non si trattava di fare i furbi e “scappare” dalle gare di casa nostra, si trattava di prepararci al meglio per la gara che conta davvero.
Questa regola non ce lo ha permesso e noi non vorremmo più trovarci in una situazione che in fin dei conti, per noi atleti italiani è perfino imbarazzante da spiegare ai nostri colleghi stranieri.
Auspichiamo che il consiglio federale FCI possa rivalutare la regola in questione abrogandola. Da parte nostra ci impegneremo affinché questo possa essere preso in considerazione dall’attuale amministrazione.
Intanto teniamo dentro di noi la voglia di correre e non vediamo l’ora di attaccare il prossimo numero.. A presto!».
Questo il messaggio di squadra che hanno diffuso sui social gli azzurri del Santa Cruz FSA Pro Team per sollevare la questione, a cui le giovani e promettenti Berta e Seiwald hanno aggiunto altre considerazioni personali, che meriterebbero una risposta da chi in Italia le regole le stabilisce e ha il potere di cambiarle.
«Non abbiamo potuto correre una gara come Nalles, per via di una congestione del calendario. Siamo grate alla squadra per averci fatto arrivare 10 giorni prima della Coppa del Mondo in Brasile; così facendo abbiamo la possibilità di provare bene e con tranquillità un percorso difficile e impegnativo come questo qui, e soprattutto di riuscire ad ambientarci al fuso e alle temperature brasiliane.
Avremmo corso volentieri ieri per provare ancora meglio le sensazioni su un percorso un po' "atipico", come hanno fatto tanti nostri colleghi stranieri. Inoltre siamo tristi del fatto che anche una gara stupenda come Capoliveri non potrà essere prepararata al meglio (come meriterebbe, sapendo il lavoro che l'organizzazione sta portando avanti), per via della vicinanza con la trasferta brasiliana.
Da italiane, siamo sempre state e saremo sempre orgogliose di correre le gare in Italia, sperando che il calendario in futuro lo permetta».
Per la precisione la norma federale, in vigore da anni per tutelare gli organizzatori di un movimento che nelle ultime stagioni è cresciuto moltissimo, riguarda i primi 10 atleti del ranking UCI e i primi 20 della classifica nazionale Top Class XCO.
Nell'immagine da sinistra a destra Greta Seiwald, Sara Cortinovis (caduta durante le prove del difficile percorso brasiliano), il campione francese Maxime Marotte, Martina Berta e Luca Braidot.