Mathieu VAN DER POEL. 10 e lode. Sulle doti fisiche non si discute nemmeno: è un fenomeno (nel Fiandre quattro partecipazioni: 4°, 1°, 2°, 1°). Sulle doti tecniche idem come sopra. Se ora mette a frutto gli errori del passato, per i suoi avversari si preannunciano giorni di vacche magre. Soffre sugli ultimi muri, gioca di rimessa, ma poi è lucido e forte nella volata finale, dove mette nel sacco un Taddeo generoso e ingenuo, al limite dell’imprudenza. Dopo sei mesi di riposo forzato, il fuoriclasse olandese mostra il meglio di sé. Maturo e solido come poche altre volte. Monumentale, per il suo secondo Monumento.
Dylan VAN BAARLE. 9. È l’altra Olanda, che oggi rallenta il predominio sloveno. Corsa di grande sacrificio e di sofferenza pura. Agguanta il posto d’onore, in una corsa che lo aveva già elevato a protagonista assoluto.
Valentin MADOUAS. 9. Si supera, il 25enne bretone. Corsa con il vento in faccia e con il cuore in gola. Salta sul podio quando ormai nemmeno lui ci pensa più, per chiudere una giornata storica.
Tadej POGACAR. 7. Sarebbe da 10, perché in pratica fa tutto lui, prendendo gli ultimi cinque muri di petto, con grinta e determinazione. Sarebbe da 10, perché fa una corsa pazzesca, lui che questa corsa non l’aveva mai corsa prima. Da esordiente, si muove come è solito fare da veterano. Personalità e forza, grinta e decisione. Poi negli ultimi 500 metri, decide di rischiare e si mette a ruota di Van der Poel: fai tu! L’olandese rischia, rallenta maledettamente, per portarlo più vicino al traguardo, per mettere a frutto il proprio scatto letale. Rischia Mathieu e lo stesso fa Taddeo. Alle loro spalle intanto rientrano come delle furie Van Baaerle e Madouas, che finiscono per sbarrare la strada allo sloveno, nel momento in cui Van der Poel chiude la porta a tutti.
Stefan KÜNG. 7. Il 28enne svizzero della Groupama fa corsa di sacrificio, ma nel finale paga la fatica e il suo 5° posto è tanta roba.
Dylan TEUNS. 7. Il 30enne belga porta a casa un buon piazzamento nella top ten, a conferma di una gara super da parte della Bahrain Victorius (grande anche Fred Wright, 7°): e non è più una novità.
Mads PEDERSEN. 6,5. L’ex iridato della Trek Segafredo fa una gara di livello, che conferma la sua statura internazionale.
Christophe LAPORTE. 7. Il 29enne corridore transalpino della Jumbo Visma oggi era il vice Wout Van Aert. Finisce in un fossetto a bordo strada quando mancano 80 chilometri al traguardo, ma non demorde. Non si scoraggia. Lotta è finisce la sua fatica con un più che onorevole 9° posto.
Alexander KRISTOFF. 6. Il norvegese, anche lui, soffre come mai. Però è sempre lì, con indomito coraggio.
Alberto BETTIOL. 5,5. Ci prova, trova anche una fuga molto interessante (quella con Stybar, per intenderci), che poteva lasciarlo là davanti, nel vivo della corsa. Ma quando viene ripreso, si perde.
Thomas PIDCOCK. 5,5. Il bimbo britannico non appare mai a proprio agio sui muri del Fiandre. Chiaro che il 22enne della Ineos c’è e di talento ne ha da vendere, ma oggi la pietra risulta a lui parecchio indigesta: non è zucchero filato, ma torrone.
Michael MATTHEWS. 6. L’esperto australiano della BikeExchange è sempre lì, con regolarità infinita.
Jan TRATNIK. 7. Ma quanto va forte anche questo 32enne sloveno? Se c’è da dare battaglia lui c’è, fino alla fine.
Ivan CORTINA. 5,5. Pedala bene, pare essere in giornata di grazia, poi arrivano i nuvoloni…
Matej MOHORIC. 4. Ci sono troppi strappi e poca discesa. Oggi c’è da guidare la bicicletta, ma soprattutto da spingere sui pedali. I suoi compagni ci sono, lui no.
Kasper ASGREEN. 17. Il 27enne corridore danese della Quick-Step Alpha Vinyl Team, viene tagliato fuori da un maligno salto di catena. Davvero toccato dalla malasorte in un momento strategico della corsa. La cosa certa è che la Quick-Step Alpha Vinyl Team è la grande battuta di giornata. Primo dei loro proprio Asgreen, 23°. Una disfatta: voto 4.
Matteo TRENTIN. 6,5. È da sempre uomo squadra, oggi per Taddeo è stato più semplicemente LA squadra. Fa molto per il piccolo fenomeno, e lo fa come sempre molto bene.
Tobias JOHANNESSEN. 5. Il 22enne numero uno della Uno-X mette piede per terra due volte nei primi 140 km. Paga l’inesperienza e sul Fiandre, ci mette quasi subito una X.
Edoardo AFFINI. 6,5. Sempre nelle prime posizioni del gruppo principale. Il mantovano della Jumbo Visma è stato uno dei più generosi e attivi nelle prime ore di corsa. Non si è risparmiato, da autentico passista quale è.
Luca MOZZATO. 7. Il 24enne vicentino della B&B Hotels – KTM, entra nella prima fuga di giornata con Sébastien Grignard (Lotto Soudal), Taco van der Hoorn (Intermarché - Wanty - Gobert Matériaux), Stan Dewulf (AG2R Citroën Team), Manuele Boaro (Astana Qazaqstan Team),Tom Bohli (Cofidis), Max Kanter (Movistar Team), Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB) e Lindsay De Vylder (Sport Vlaanderen - Baloise). Alla fine è il primo degli italiani, alla fine è 25° a 1’07” dal vincitore. Bravo così! Chiamatelo “Pippo” Mozzato.
Manuele BOARO. 6. È il 35enne veneto della Astana Qazaqstan a provare subito la fuga. È suo il primo scatto di giornata, che vale uno scatto. Una fotografia.